"Il prezzo che pago è uguale a quello dei miei predecessori,
pochi, che tentarono le riforme. Ma ormai i tempi sembrano maturi.
Anche nella scuola - afferma ancora Gelmini a Panorama - sinistra e
sindacati sono molto più deboli, la maggioranza silenziosa sa che
questo è l'unico governo in grado di cambiare le cose. Certo non spera
nella sinistra e in Antonio Di Pietro". -
Sui tagli al bilancio della scuola, nell'intervista il ministro dice
che "la questione non è soltanto economica. Se il modello è sbagliato,
anche le risorse vengono spese male. Bisogna rifare tutto: il
meccanismo di reclutamento degli insegnanti, il modello didattico,
quello valoriale. Non basta mettere più soldi. Così abbiamo soltanto
alimentato il debito pubblico. I tagli sono anche un'occasione. La
nostra parola d'ordine è 'efficienza e trasparenza'. Perché, come
avviene nelle migliori aziende, la scuola sta cercando di ottimizzare
le sue risorse. Che poi non sono briciole, si tratta comunque di 43
miliardi di euro". (Apcom)
SCUOLA: GELMINI, BERSANI SPECULA SU DISAGIO CREATO DA SUA AREA POLITICA
''Bersani capisca che la speculazione politica sulla scuola non paga e
ha reso 'zero' in termini politici al Partito Democratico. Ripetere gli
stessi slogan da venti anni dimostra che sul tema dell'istruzione la
sinistra non ha saputo elaborare nessun progetto riformista.”
Vuole solo mantenere lo status quo affinche' nulla cambi''.
Cosi', in una nota, il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini,
risponde al leader del PD che oggi l'ha accusata di non voler dare
risposte ai precari.
''Bersani e la sinistra - avverte Gelmini - non possono dare lezioni:
sono loro i primi responsabili di una situazione inaccettabile. Per
decenni hanno venduto illusioni ai giovani attraverso politiche
clientelari. Oggi Bersani cerca di speculare proprio sul disagio che
lui stesso e la sua area politica hanno contribuito a
creare''.(ASCA)