Con la cosiddetta
“riforma epocale” della scuola Superiore, da questo Settembre hanno
tagliato altri 41.200 posti (25.600 docenti e 15.600 ATA), dopo i
57.000 eliminati lo scorso anno. Vogliono distruggere la scuola
pubblica distruggendo le risorse umane e negando normali apporti
finanziari. Licenziano decine di migliaia di precari, dequalificano
l’istruzione “flessibilizzando” i docenti perdenti posto, “riciclati”
senza rispetto per le loro abilitazioni e per la qualità della
didattica e negano il tempo pieno alle famiglie (cresciuto, ma in modo
inadeguato alle richieste e stravolto nell’organizzazione didattica
interna). In più, anche con la complicità di CISL, UIL, SNALS e Gilda,
Berlusconi & C. hanno bloccato il contratto ed ogni aumento, anche
d’anzianità, per 3 anni e senza nessuna possibilità di recupero,
rateizzato il TFR ed avviato un nuovo stop ai pensionamenti.
In tutta Europa, nonostante le note difficoltà finanziarie, nessun
governo tocca la scuola, che anzi ottiene finanziamenti ulteriori. In
Italia, il Paese che, come dimostrano i recentissimi dati OCSE,
spendeva già la percentuale più bassa del prodotto interno lordo per
istruzione, università e ricerca, vengono sottratti alla scuola 8,5
miliardi di euro.
Il saldo è peraltro negativo anche sotto il profilo della qualità. Per
la prima volta abbiamo un Liceo Scientifico privo del latino, una
drastica riduzione dei programmi di storia nella Primaria,
l’impoverimento generalizzato delle ore di italiano, il taglio delle
ore di laboratorio persino negli istituti Tecnici e nei Professionali.
Il “Governo delle tre i” ha addirittura ridotto l’informatica e fatto
sparire il bilinguismo nella Media di primo grado. Questa è una scuola
minimalista: una vera e propria condanna per un Paese ove il 47% della
popolazione in età lavorativa ha al massimo la terza media (dati
Istat).
Per quanto riguarda LA CRISI, LA PAGHI CHI L’HA CREATA! Né può
accettarsi il massacro del futuro del Paese dopo i regali fatti agli
evasori con il condono dello scudo fiscale o l’acquisto di 131
cacciabombardieri F-35, 100 elicotteri NH90 ed altri 121 caccia
Eurofighter, che costano da soli 29 miliardi di euro (4 in più
dell’intera manovra di Tremonti).
L’otto ottobre, data del primo sciopero del nuovo anno scolastico,
protesteranno anche gli studenti, con manifestazioni in tutta Italia.
Noi manifesteremo con loro per le vie della capitale e protesteremo
sotto il Ministero occupato dalla Gelmini. Nella stessa data la CGIL ha
indetto uno sciopero orario. Invitiamo la Confederazione a trasformarlo
in uno sciopero unitario proclamandolo come noi per l’intera giornata
ed a scendere in piazza insieme.
Sarà una grande giornata di lotta. Le premesse ci sono tutte, come
dimostrano le prime assemblee cittadine organizzate in questi giorni
(4.000 insegnanti a Firenze, 1.000 a Pisa e Livorno, già il primo
giorno di scuola).
Stefano d’Errico
(Segretario Nazionale)