"Abbiamo
bisogno di piu' risorse per la scuola e abbiamo bisogno di attivita'
formativa e impegno". Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
parla davanti alla giuria, composta interamente da ragazzi under 16,
del Giffoni Film Festival, la kermesse cinematografica nata nel 1971 e
giunta quest'anno alla sua quarantesima edizione. Attorno a lui
giovanissimi giurati chiamati a intervistare il capo dello Stato. "Mi
complimento, crescete bene", dice Napolitano compiaciuto dalla
puntualita' delle domande. E fra i temi toccati, la fa da padrone la
scuola, la ricerca, la cultura e l'innovazione. "Servono risorse - dice
il Presidente - ma serve anche l'impegno di insegnanti e studenti. La
Costituzione - ha ricordato - fa riferimento ai capaci e meritevoli, va
incoraggiato chi si applica e realizza di piu'", spiga ancora
Napolitano citando la Carta. Un ritorno, per il Capo dello Stato,
quello a Giffoni. Era il 1992 quando, da Presidente della Camera dei
Deputati, fece visita per la prima volta al festival del cinema per
ragazzi (l'unico veramente necessario per Truffaut) e qui fu di nuovo
nel 1998 da ministro dell'interno. Si spiega, in parte, con questa
familiarita' l'enorme affetto ricevuto dalle centinaia di bambini
ragazzi che lo hanno accolto con grida da stadio: "Presidente,
Presidente" hanno cominciato a scandire ben prima che comparissero i
mezzi della scorta. Ma si spiega anche con la voglia di un territorio
di sentire vicino lo Stato dopo la ferita inflitta dall'omicidio del
sindaco di Pollica Angelo Vassallo.
Durante il colloquio con i giovani, il tema non e' stato toccato
anche se un'ondata di commozione ha percorso la sala cinema dopo la
proiezione di un estratto dal film d'animazione 'Giovanni e Paolo',
fiaba che ha per protagonisti Falcone e Borsellino bambini. E' stato in
un breve incontro con le autorita' locali che, apprende l'Agi,
Napolitano avrebbe invitato a "non nascondere, ma ammettere sempre in
luce il mondo della criminalita' contro cui si combatte. Il film
d'animazione su Falcone e Borsellino e' un'opera meritoria che va in
questa direzione".
In sala le domande virano sulla politica e sui valori che
dovrebbero ispirarla. Ideali che trovano sempre meno spazio nel
dibattito quotidiano alimentato da "partigianeria, egoismi e
meschinita'", come dice Napolitano che aggiunge: "Occorre ricostruire
un clima di spessore morale e civile della politica. Essa e' ricerca
delle soluzioni ai problemi, ma ci deve anche essere spessore culturale
e moralita'". (AGI)
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