Uno sciopero generale a
ottobre contro la ''scuola-miseria, frutto delle politiche del ministro
dell'Istruzione Mariastella Gelmini''. Ad annunciarlo il portavoce dei
Cobas Piero Bernocchi che oggi ha partecipato al sit-in sotto il Miur a
cui hanno partecipato precari, studenti e personale della scuola.
''Domani (oggi ndr)- spiega Bernocchi all'ASCA - faremo un appello a
tutte le organizzazioni con una proposta specifica di data, dobbiamo
arrivare a una giornata di sciopero che pero' vogliamo costruire bene.
Non lottiamo solo per difendere i posti di lavoro ma contro una 'scuola
miseria', degradata e immiserita''.
Questo, prosegue Bernocchi, ''e' un momento cruciale perche' fino ad
ora sono entrati in campo i precari prevalentemente del Sud dove vi e'
una prevalenza di perdita di posti di lavoro, adesso rientreranno in
campo anche i lavoratori stabili che hanno scioperato in massa in sede
di scrutini, che vengono colpiti pesantemente anche se conservano il
posto di lavoro. Si parla di una perdita salariale di 40 mila euro
nell'intera carriera''.
Non solo. ''Ora - aggiunge - con la situazione in cui siamo, gli
insegnanti si ritrovano smembramenti di orario, spezzoni di orario in
giro per la citta' o addirittura nella provincia. Altro capitolo poi la
riduzione dei finanziamenti che corrisponde a una riduzione dei
servizi. Le scuole non hanno piu' strumenti per andare avanti, i
presidi chiedono soldi ai genitori per far funzionare gli istituti, una
cosa sbagliatissima anche perche' non tutti se lo possono permettere.
Insomma, non e' solo questione di posti di lavoro, ma di qualita' della
didattica che peggiora vistosamente per questo a scendere in piazza
sono anche i genitori''.
Da adesso, annuncia ancora Bernocchi, ''abbiamo lanciato una campagna
contro il collaborazionismo perche' alcuni colleghi si prestano a
prendere cattedre anche oltre l'orario stabilito per legge rubando la
cattedra ai precari. Infine i docenti di ruolo del sindacato non
collaboreranno piu' ai progetti, non faranno gite e non prenderanno
carichi orari superiori al previsto''.
(ASCA)
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