A PROPOSITO DEI RIMBORSI INPDAP
Seduta n. 592 del 24/2/2005
PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
- Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
a seguito di eventi calamitosi ed eruttivi che hanno causato la caduta della cenere vulcanica colpendo pesantemente la provincia etnea si è disposto lo stato di emergenza e contestualmente il rimborso dei contributi previdenziali ed assistenziali per i residenti o prestanti servizio nella provincia di Catania;
con una nota operativa del 14 gennaio 2005 l'istituto nazionale di previdenza per i dipendenti della pubblica amministrazione (INPDAP) aveva impartito direttive al Ministero dell'economia e delle finanze al fine di rimborsare ai residenti o prestanti servizio nella provincia di Catania, Dipartimento della Protezione Civile, i contributi previdenziali ed assistenziali già ritenuti alla luce del parere espresso in data 24 novembre 2004 dalla Presidenza del Consiglio dei ministri;
il Dipartimento di Catania - Direzione dei servizi Vari del Tesoro - ha provveduto ad esaminare e concedere i relativi rimborsi ai circa 18.000 dipendenti dello Stato che erano in possesso dei requisiti previsti dall'ordinanza della protezione Civile n. 3254 del 29 novembre 2002 che fa riferimento al territorio di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 ottobre 2002;
inspiegabilmente e senza un minimo di motivazione lo stesso INPDAP ha bloccato su tutto il territorio nazionale, con nota del 15 febbraio 2005 a firma del direttore generale dottor Marchione, l'emissione degli ordinativi di rimborso prevista per il 28 febbraio 2005 «alla luce delle problematiche emerse in un incontro del 4 febbraio 2005 con i Ministeri vigilanti sull'esatta individuazione dei destinatari delle ordinanze emanate ai sensi dell'articolo 5 della legge 24 febbraio 1992 n. 225» ed «in attesa che i Ministeri medesimi forniscano le necessarie indicazioni»;
tale incomprensibile blocco, oltre a creare una grossa penalizzazione e mortificazione delle aspettative di decine di migliaia di dipendenti pubblici e delle loro famiglie (statali, enti locali, settore sanità, università, eccetera) che vedono allontanarsi il riconoscimento delle provvidenze relative ai danni e disagi subiti, palesa una chiara ed inequivocabile discriminazione con le altre categorie del pubblico impiego (carabinieri, personale aeroportuale, eccetera) che già da tempo hanno goduto di tale beneficio alla luce dei chiari e ripetuti pareri espressi dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, Dipartimento della Protezione Civile (unico organo competente in materia per l'individuazione temporale e territoriale ai sensi dell'articolo 5 della legge n. 225 del 1992) ed in particolare colpisce e discrimina anche gli agenti di Pubblica Sicurezza verso i quali il Ministero dell'interno con circolare del 31 gennaio 2005 aveva già disposto il rimborso dei suddetti contributi;
tale incresciosa e grottesca situazione ha prodotto notevole malumore nell'ambito dell'opinione pubblica in quanto va a minare nei cittadini la certezza del diritto -:
se i Ministri siano a conoscenza della paradossale e penalizzante situazione verificatasi nell'ambito dei dipendenti pubblici della provincia di Catania esposta in premessa;
se non ritengano urgente intervenire per rimuovere tale intollerabile situazione e ridare così fiducia al cittadino nel rispetto dei diritti previsti dalla legge.
dal sito camera.it