Sono 1,5 milioni i
bambini che vi pranzeranno ogni giorno.
Con l’inizio del nuovo anno scolastico arriva nelle mense delle scuole
il menu a chilometri zero con l'elaborazione di piatti secondo i
principi di un'alimentazione equilibrata, ma “anche considerando la
varieta' e la stagionalita' dei cibi, utilizzando anche proposte di
alimenti tipici della regione di residenza, per insegnare ai bambini il
mantenimento delle tradizioni”. Lo rende noto la Coldiretti nel
sottolineare che l’importante novità contenuta nelle linee guida per la
ristorazione scolastica fissate dal Ministero della Salute contribuisce
ad arricchire e qualificare l’offerta delle mense ma anche per favorire
la conoscenza e l’integrazione nei propri territori di residenza delle
nuove generazioni di vecchi e nuovi italiani. Niente ciliegie o
pesche a Natale, dunque, ma dolci arance in Sicilia, mele nel Veneto o
carote del fucino nel Lazio ed anche altre specialità offerte dai
diversi territori a seconda delle stagioni.
Si tratta di una novità importante per il milione e mezzo di bambini
che ogni giorno pranzano nelle mense e che risponde peraltro alle
preoccupazioni sulla ristorazione scolastiche che secondo un sondaggio
condotto dal sito www.coldiretti.it non soddisfa tre italiani su
quattro (77 per cento) perche ritengono nel 64 per cento dei casi che
debba essere migliorata con prodotti locali genuini e biologici, mentre
è troppo costosa per l’8 per cento e offre un menu poco variato
per il 5 per cento.
Con l’importante innovazione sarà possibile qualificare e variare il
menu grazie - sottolinea la Coldiretti - ai 4511 prodotti
agroalimentari tradizionali, ottenuti secondo regole tradizionali
antiche tramandate nel tempo e censiti dalle regioni. A prevalere tra
questi prodotti del territorio sono - sottolinea la Coldiretti - i
1.362 diversi tipi di pane, pasta e biscotti, seguiti da 1.263 verdure
fresche e lavorate, 748 salami, prosciutti, carni fresche e insaccati
di diverso genere, 461 formaggi, 154 bevande tra analcoliche, liquori e
distillati e 150 prodotti di origine animale (miele, lattiero-caseari
escluso il burro, ecc.). Nella mappa
delle regioni che presentano la piu’ ricca “biodiversità” a tavola si
classifica al primo posto - sottolinea la Coldiretti - la Toscana con
463 specialità seguita sul podio da Veneto e Lazio (367) e Piemonte
(365), ma ottimi posizionamenti si riscontrano per Campania (333). A
seguire ci sono Liguria (295), Calabria (272), Sicilia (238),
Emilia-Romagna (233), Puglia (222), Lombardia (209), Sardegna (172),
Molise (159), Friuli-Venezia Giulia (151), Marche (147), Abruzzo (143),
Trento (109), Bolzano (92), Basilicata (73) Umbria (70) e Val d’Aosta
(31) .
Un paniere di specialità che è oggi piu’ facilmente accessibile anche
economicamente grazie al progetto della Coldiretti per la filiera
agricola italiana che ha portato allo sviluppo della vendita diretta in
fattorie, malghe e cantine e al moltiplicarsi dei mercati degli
agricoltori dove è possibile fare acquisti con il miglior rapporto
prezzi/qualità.
La possibilità di imparare a conoscere i prodotti del proprio
territorio a partire dalle mense scolastiche ha anche un importante
valore educativo e culturale che la Coldiretti è impegnata promuovere
il progetto educazione alla campagna amica nelle scuole con la firma di
un protocollo con il Ministero dell’Istruzione per recuperare,
soprattutto nelle giovani generazioni, i principi della tradizione,
della sana alimentazione, della stagionalità dei prodotti e della
realtà territoriale per valorizzare i fondamenti della dieta
mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell' (IRIS)
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