La prima campanella suonerà tra meno di una settimana per un anno
scolastico che si preannuncia molto difficile per tante scuole a
Catania.
Adesso, dopo le proteste dei precari, c'è da considerare pure la
carenza di personale e di attrezzature scolastiche.
L'ultimo caso è stato sollevato dal circolo didattico "San Giorgio"
(con sede storica al viale Grimaldi e nuove aule al viale Biagio
Pecorino) che resta ancora un cantiere a cielo aperto.
Da quest'anno finalmente siamo un Istituto Comprensivo con materna,
elementare e media- dice la preside Brigitta Morsellino- quasi mille
alunni complessivi con una cinquantina di ragazzini disabili.
Il 13 settembre cominceranno le lezioni per i bambini delle elementari
ma l'unica strada d'ingresso che porta alla sede centrale è ancora in
condizioni pietose, impossibile da percorrere per auto e scooter.
L'ingegnere comunale Marra è stato molto disponibile ma tuttora ci
troviamo isolati dal resto del mondo».
Più difficile è la situazione nel nuovo edificio che dev'essere ancora
ultimato: operai ed escavatrici lavorano costantemente per consegnare
il plesso entro sei giorni.
A questo bisogna aggiungere genitori, professori, personale di servizio
e preside che, con palette e scope, stanno pulendo le venti aule che
dovranno ospitare circa 400 alunni.
Il motivo? I tagli alle spese da parte del Ministero della Pubblica
Istruzione. Una decurtazione del 25% dei finanziamenti destinati alle
pulizie del plesso di viale Biagio Pecorino che ha costretto la ditta
responsabile a sospendere i lavori per tre mesi.
«Tutti stiamo dando una mano- spiega Palmira Russo rappresentante
d'istituto- non è una situazione normale ma è necessario per il bene
dei nostri figli e così lo facciamo».
Da due giorni questi "volontari", divisi in due gruppi, lavorano
mattina e pomeriggio per ultimare gli interventi di pulizia prima del
16 settembre.
«O prendevamo in mano noi la situazione o la scuola sarebbe rimasta
chiusa» commentano Patrizia Porto e Maria Cali, madri delle alunne
Daiana e Laura.
Tutto questo potrebbe anche non bastare. Il plesso infatti non è stato
ancora collaudato.
«Se l'autorizzazione non arriverà entro la scadenza stabilita- commenta
ironica la preside- l'unica soluzione possibile sarebbe quella di
trasformare i corridoi del vecchio plesso in nuove aule.
Fortunatamente siamo già riusciti a reperire banchi e sedie grazie
all'aiuto delle scuole "Rapisardi" e "Brancati"».
Damiano Scala (La Sicilia del 10
settembre 2010)