All’inizio dell’anno scolastico negli anni
precedenti abbiamo ricevuto un messaggio di augurio
dall’Assessore alle Politiche scolastiche del Comune di Catania,, (come
fa il Ministro, il Presidente della Regione ed il 21 settembre il
Presidente della Repubblica), ma non avendo ricevuto alcun
messaggio e non avendo avuto neanche la “fortuna” di
incontrare l’Assessore Cinquegrana da quando si è insediata con le
“multideleghe” della “giunta tecnica, non essendoci stata nessuna
occasione di incontro con i dirigenti scolastici, sento il dovere di
presentare gli auguri all’Assessore Cinquegrana, perché si ricordi
delle 56 scuole di Catania e dei tanti problemi che le
assillano in questa fase di avvio dell’anno scolastico.
Leggo con ammirazione e nello stesso tempo con un po’ di invidia le
notizie delle scuole dei comuni della provincia, dove si restaurano
palestre, si effettuano lavori di inalbatura delle aule, si
consegnano plessi scolastici ristrutturati, mentre le scuole di
Catania soffrono il disagio dell’abbandono e della trascuratezza delle
istituzioni.
Alla positiva notizia della gara per la refezione scolastica e
dell’annunciata regolarità di avvio del servizio di refezione, si
contrappongono le molteplici emergenze, alle quali l’assessore cerca di
dare risconto.
La risposta negativa circa la fornitura degli arredi per le
nuove classi che si formano, sono, infatti, diverse le scuole
che alla vigilia dell’apertura delle scuole sono ancora
prive di banchi ( Circolo San Giorgio, De Sanctis, Parini) ed
essendo alcuni “circoli didattici” che sono diventati “istituti
comprensivi” dovranno accogliere gli studenti di scuola
media utilizzando i banchi e le sedie della scuola
elementare, non certamente adatti ai ragazzi che crescono in
altezza.
Non abbiamo alcuna notizia dei buoni libro, che risultano
ancora inefficaci presso le librerie, perché creditrici di
arretrati non pagati da parte del Comune, al momento privo di
liquidità di cassa.
Resta un vago e lontanissimo ricordo che si perde nei primi anni del
passato decennio, l’assegnazione dei fondi per la piccola manutenzione
dell’edificio (dodici o quindici mila euro) , a carico del Comune
Erano somme destinate all’acquisto dei registri, ai piccoli
lavori per la riparazione di vetri, porte, servizi igienici.
Questo servizio-obbligo istituzionale del Comune è stato disatteso da
oltre cinque anni
E’ stato avviato da poco il programma di interventi per il
verde pubblico, e mentre ringrazio gli operai della Multiservizi
per il solerte lavoro di manutenzione del verde, credo che ci sia
ancora tanto da fare.
Data la complessità ed il numero delle scuole molti degli interventi
funzionali alla regolarità del servizio scolastico potrebbero essere
affidati direttamente alle scuole, provvedendo all’assegnazione
dei fondi necessari.
Gentile futuro Commissario del Teatro Massimo, Assessore al
Turismo e…. anche della Scuola catanese, l’elenco delle
emergenze educative aumentano nella città e siamo
impossibilitati a garantire l’efficienza e la qualità
nella garanzia delle norme di sicurezza, del rispetto delle
regole dei servizi di antincendio , estintori, ascensori,
riscaldamento.
Anche gli alunni disabili avranno non poche difficoltà se non si
risolve il problema degli assistenti igienico-personale, ancora privi
di contratto e la burocrazia delle gare non può
dialogare con i tempi della scuola.
I precari in piazza lamentano la carenza dei posti di lavoro, ma le
classi elementari a tempo pieno, anche se il Ministero le
accordasse non potranno essere attivate per la non adeguatezza
delle strutture e dei servizi essenziali, privando così i
Genitori di un loro diritto.
L’augurio che sento di presentare all’Assessore anche a nome dei
Dirigenti dell’ASASI (Associazione Scuole Autonome di
Sicilia) è quello di ricordarsi che a Catania le scuole ci
sono e sono tante, cariche di tante difficoltà e quindi hanno il
diritto di essere sostenute, aiutate e finanziate.
La progettualità delle scuole in questi giorni mette in cantiere
molteplici attività, in risposta ai bisogni degli alunni, ma occorrono
le risorse economiche per realizzare i progetti, altrimenti restano
solo progetti scritti sulla carta del “piano dell’offerta
formativa”. Belle parole, spesso prive di sostanza e di efficacia.
Il nuovo anno scolastico ci insegni ad adoperare le parole giuste e a
chiamare le cose con il loro nome e cognome.
Giuseppe Adernò
Preside Istituto "Parini"
ASASI Catania