Ogni anno il
Ministero della Pubblica Istruzione premia l’insegnante migliore
d’Italia.
Quest’anno è andato a Luca Piergiovanni, ( la notizia è di metà luglio)
37 anni laurea in Lettere, precario; in 5 anni ha dovuto cambiare 4
scuole (fortunato direbbero in molti ;-) stipendio mensile di 600 euro
circa e ad inizio Settembre senza cattedra.
Ma cosa ha fatto il prof. Piergiovanni per meritarsi questo premio: si
è inventato una didattica che sfrutta i new media ad esempio il podcast
tutto disponibile su blog CHOCOLAT 3.B
In questi primi giorni di settembre, qualcuno si è accorto
dell’assurdità della situazione e gli hanno assegnato in extremis un
contratto precario da 8 ore settimanali in una scuola comasca. Nel
frattempo arriva una proposta dagli Usa, Università di Yale, di un
lavoro serio e ben pagato, perché anche loro apprezzavano il lavoro
fatto e il suo metodo educativo innovativo, non solo con le belle
parole ma con progetti validi e stipendi più consistenti.
«In tanti - racconta - mi hanno detto che sono matto a lasciarmi
sfuggire un'occasione del genere ma non è così.
Intanto la collaborazione ci sarà, seppure solo via web ma poi
trasferirmi in America avrebbe significato tagliare i ponti con la
scuola in Italia. Sarò uno stupido, ma io in questo lavoro, qui nel mio
Paese, ci credo ancora».
Resta da capire come sia possibile che lo stesso ministero da un lato
dica a Piergiovanni che è il più bravo di tutti, dall'altro gli decurti
lo stipendio e rischi di perderne le capacità. «Io una risposta in
tasca non ce l'ho - risponde il docente -, ma di sicuro devono essere
rivisti i metodi di reclutamento della classe insegnante e ne deve
essere svecchiata l'età.
L'informatica ha cambiato le nostre vite, non è più possibile ignorarlo
quando ci si deve rivolgere ai "nativi digitali" che sono gli attuali
studenti. Ma pare sia ancora difficile da noi fare passare un discorso
del genere».