Mentre dal
governo arrivano gli attesi fondi per la messa in sicurezza degli
istituti più a rischio, pari a tre tranche che corrispondono a quasi un
milione di euro complessivi, con l'avvio del nuovo anno scolastico
cresce il numero di classi che superano il limite massimo, imposto per
legge, di 25 alunni. I sindacati lamentano che nei licei scientifici la
situazione è allarmante: a superare la norma sarebbero quasi il 70%
delle classi. Il 'tetto' è stato introdotto per la prima volta con
l'articolo 12 della legge n. 820 del 1971, poi ribadito nel articolo 5
del decreto ministeriale del 26 agosto del 1992 e dall'ordinanza emessa
il 17 dicembre 2009 dalla terza sezione del Tar del Lazio: in tutte le
disposizioni si spiegava che la costituzione di classi affollate eleva
non solo i rischi per l'incolumità in caso di emergenza, ma costituisce
anche una minaccia alla salute in caso di malattia.
Malgrado la normativa parli chiaro, negli ultimi anni gli Uffici
scolastici locali, Usp e Usr, hanno continuato ad attivare classi over
25. Soprattutto nei primi anni di corso delle superiori, dove per
attuare la politica dei tagli attuata con la legge 133/08 la deroga è
diventata quasi una prassi. Ed il prossimo anno non sarà da meno. Anzi.
Un esempio? Al liceo Tacito a Roma due prime classi sono state formate
da 35 e da 33 studenti. Ma anche nei professionali spesso si arriva a
30 iscritti, con seri problemi per lo svolgimento delle esperienze di
laboratorio. Per il leader della Flc-Cgil, Domenico Pantaleo, avviare
il nuovo anno scolastico "in queste condizioni" comporta dei grossi
rischi perchè "manca qualsiasi requisito di sicurezza". Anche perché,
incalza il Codacons, le classi affollate spesso vengono collocate in
strutture non a norma: per l'associazione dei consumatori quasi un
istituto scolastico italiano su tre non è a norma. Il Codacons sostiene
che dei rischi è ben cosciente anche il Miur, dove è presente "un
documento segreto" che enuncia, regione per regione, tutte gli istituti
con gravi criticità. Dal documento, realizzato a seguito di un
monitoraggio disposto nel gennaio 2009 dall'intesa Stato-Regioni ed
effettuato in tutte le scuole italiane, risulterebbe che gli istituti
che presentano "gravi criticità", a volte talmente gravi di potere
diventare potenzialmente rischiose per la salute di studenti,
insegnanti e personale scolastico, sono ben 12mila(Apcom)
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