Gli insegnanti
stanno rendendo pubblico il loro malessere, la frustrazione, l’agonia
per unmestiere che rischiano di non poter fare più. Ma ai ragazzi chi
ci pensa? Le migliaia di prof senza posto corrispondono a decisive e
deleterie sottrazioni di cultura con il ritorno in classe. Quasi nulla
sarà più come prima. Tra quattro anni, nulla. Con una tempestività
motivata solo da esigenze contabili negli istituti tecnici, quinte
classi escluse, la cosiddetta riforma Gelmini delle superiori va a
regime subito. Meno ore di lingua,meno ore di diritto, di geografia,
meno ore di laboratorio (salvata solo la sperimentazione Mercurio, poco
o nulla). Di contro, e per tutti, la rigidità sulle ore da
sessanta minuti, come se fare ore da 55 o da 50 fosse un vezzo degenere
delle scuole. In realtà, era una scelta per contemperare le esigenze
dei ragazzi con i trasporti pubblici possibili: il governo ha tagliato
anche quelli. Sicché molte scuole stanno anticipando l’inizio delle
lezioni alle ore 8: ragazzi che hanno il loro istituto ad un’ora da
casa dovranno alzarsi almeno alle sei e mezzo, così come torneranno a
casa oltre le tre del pomeriggio, a tutto beneficio della formazione e
del merito, come direbbe Gelmini… C’è un quesito giuridico legato a
questo cambio in corsa, perché per i ragazzi che quest’anno
frequenteranno la seconda, terza e quarta classe di ogni istituto
tecnico di questo si tratta: la scelta era stata fatta su un piano di
studi cambiato, quel che è avvenuto è legittimo o lede il diritto allo
studio? Nei licei l’impatto sarà più soft. Si cambia solo per le prime
classi. Che significa la sparizione della seconda lingua (in difformità
con una direttiva europea che indica tassativamente lo studio di due
lingue comunitarie), la riduzione a regime delle ore di filosofia negli
scientifici e di matematica nei classici, la riduzione a istituto
tecnico del turismo per i licei linguistici, con meno latino e
pochissima matematica. Le sperimentazioni tipo Brocca (35 ore) saranno
esaurite nei prossimi quattro anni. Con l’applicazione anche nei licei
della riforma, di anno in anno, la situazione degli insegnanti precari
sarà sempre peggiore: ci saranno sempre meno ore complessive per gli
stessi prof. Allora: Gelmini ha detto che ha ereditato orde di precari
dai governi precedenti, ma certo lei dall’anno scorso a quest’anno ha
dato un grande contributo al peggioramento della vita di moltissimi
nuclei familiari. Ultimo capitolo in grande peggioramento sta nei
bilanci familiari. Quest’anno visto l’ulteriore assottigliamento dei
fondi alle scuole (che potranno progettare poco o nulla e rimarrà
intatta l’assenza cronica di carta igienica, carta per fotocopie, toner
e quant’altro) ai genitori sono stati chiesti dei contributi volontari
tra i cento e i duecento euro: le famiglie non sono, in punta di
diritto, obbligate a pagarli anche se il conto corrente gli viene
presentato al momento dell’iscrizione. La scuola dà meno,ma chiede di
più. (di Fabio Luppino da L'Unità)
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