''Le
dichiarazioni del ministro Maria Stella Gelmini, sull'impossibilita' da
parte del governo di assorbire 200mila docenti precari della scuola,
appaiono per molti versi sconcertanti''. Lo dichiara in una nota
l'assessore regionale siciliano all'Istruzione e Formazione
professionale, Mario Centorrino.
''Ignora, innanzi tutto - afferma Centorrino - il conseguente disagio
delle famiglie correlato, piu' che proporzionalmente, all'eliminazione
di 200.000 docenti. In particolar modo in Sicilia, regione nella quale,
per insufficienza manifesta di trasferimenti statali di risorse, il
tempo pieno e' un modello assai poco diffuso, la dispersione
studentesca e' altissima e l'edilizia scolastica mostra limiti evidenti
in materia di abbattimento delle barriere architettoniche, oltre che di
natura funzionale e strutturale. Ed e' quantomeno sorprendente,
in proposito, il silenzio omissivo di tante associazioni di genitori e
consumatori assai piu' sensibili in altre circostanze''.
''Ma quello che piu' colpisce - sottolinea - e' la logica sottesa al
ragionamento del ministro. I docenti precari, come gli immigrati
clandestini, che occorre respingere, magari concedendo qualche
spicciolo ad altri soggetti per trattenerli, in misura ovviamente
microscopica rispetto a quanto oggi, ad esempio, si sta contrattando
con la Libia''.
''Verrebbe a questo punto da consigliare ai docenti precari siciliani -
conclude - di mettersi in lista per un incontro con Gheddafi nel corso
di una sua prossima visita, magari concertando qualche conversione di
comodo alla fede islamica''. (ASCA)
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