GELMINI, FATTO MOLTO PER PRECARI MA IMPOSSIBILE ASSORBIRLI TUTTI
(ASCA) - Roma, 2 set - Il mondo della scuola, a fronte di 700 mila
insegnanti, largamente bastevoli alle esigenze scolastiche, conta
229mila precari: un numero ''spaventoso, frutto di politiche
disinvolte'' che nel passato ''hanno distributo posti di lavoro nel
mondo della scuola di cui non aveva bisogno e, soprattutto, che non era
in grado di sostenere finanziariamente''. Un vero e proprio mondo nei
cui confronti l'attuale governo sente di avere un ''impegno morale''
almeno nel ''non creare altre illusioni incrementando ulteriore
precariato'' (ad esempio col blocco delle Ssis, vere ''fucine di
precariato''), ma verso cui allo stesso tempo ha profuso il suo impegno
in termini di sostegno. Uno sforzo che ''non deve essere
sottovalutato''.
E' questa la posizione che il ministro dell'Istruzione, Mariastella
Gelmini, rivendica ad avvio del nuovo anno scolastico.
Ecco che accanto alla consapevolezza che tutti questi precari ''non
potranno essere assorbiti'' dal sistema, ci deve essere anche quella
degli strumenti attivati e messi in campo dall'esecutivo, ha
sottolineato il ministro. Anche attraverso la ''tanto vituperata''
legge finanziaria che, in fin dei conti - sottolinea Gelmini nel corso
di una conferenza stampa convocata a Palazzo Chigi ad avvio dell'anno
scolastico proprio nell'intento di ''fare chiarezza'' -, pur
nell'estrema difficolta' del momento ha trovato risorse per
''accompagnare'' in un percorso soft l'esercito dei precari. ''Oltre al
decreto per i precari ricordo gli accordi gia' siglati con le Regioni
come pure l'automatismo dell'indennita' di disoccupazione'' rimarca
allora il ministro, che non risparmia pero' di sottolineare anche gli
aspetti piu' ambigui della protesta dei precari.
Ecco dunque spuntare precari-politici, ''esponenti dell'Idv o di altre
forze politiche'' a guidare o anche solo a pilotare la protesta sotto i
palazzi; precari-per scelta, coloro che non hanno voluto usufruire
della alternative proposte in base agli accordi regionali preferendo
l'indennita' di disoccupazione (''scelta che puo' essere legittima, ma
che va verificata con attenzione'' insinua Gelmini);
precari-pretestuosi, ovvero lavoratori chi si professano tali senza
neppure sapere se il loro posto di lavoro sara' confermato o meno in
questo avvio di anno scolastico (''e per questo non mi presto ad un
confronto in questo momento con loro'', spiega). Per non parlare poi
dei precari che rientrano nella categoria per aver fatto nella loro
vita ''una sola supplenza'' e basta.
''E' per questo che rivolgo un appello a tutte le forze politiche a non
strumentalizzare il disagio - afferma accorata Gelmini - un sistema che
fa poco onore a chi lo mette in campo''. Anche perche', conclude, ''non
voglio essere coinvolta in una operazione politica'' il cui obiettivo
non e' quello di migliorare la situazione dei percari ma far passare
l'idea ''che i 200mila precari siano frutto della finanziaria e del
governo Berlusconi''.
SCUOLA: GELMINI, INCONTRI CON PRECARI ORA PREMATURI E PRETESTUOSI
(ASCA) ''No, adesso i precari non li incontro. Dico no a qualsiasi
spettacolarizzazione di una vicenda non ancora conclusa: non siamo
ancora in grado di sapere chi perdera' il posto e chi no. Le persone
che sono fuori a protestare non sanno ancora se saranno escluse oppure
no per il semplice fatto che lo stesso ministero non ha ancora concluso
le sue verifiche''. Lo ha detto il ministro dell'Istruzione,
Mariastella Gelmini, rispondendo ad una ulteriore domanda sui precari
nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi per l'avvio del
nuovo anno scolastico.
''Dico no perche' non voglio essere coinvolta in operazioni politiche
che hanno poi delle conseguenze sul clima dell'avvio dell'anno
scolastico. La protesta e' legittima ma non del tutto motivata e spesso
e' pretestuosa, da parte di persone che dicono di essere precari'' ha
aggiunto il ministro.