“Finora nelle
aule parlamentari abbiamo cercato in tutti i modi di mettere il governo
davanti alla dura realtà che sta vivendo la scuola italiana, non c’è
stato verso. Allora vi prometto che da questi giorni, con l’apertura
delle scuole proseguiremo la nostra battaglia per tenere viva la
questione, per cancellare la legge Gelmini e riprendere la battaglia in
Parlamento”. Lo ha detto oggi il segretario del Pd Pier Luigi Bersani
sul palco della Festa democratica del partito a Torino, dopo aver
ascoltato un rappresentante di un gruppo di insegnanti precari che ha
fatto un blitz nella sala Norberto Bobbio di piazza Castello, al
termine dell’incontro tra Bersani, Gonzales e Podesta. Il gruppo di
circa 50 persone, non appena l’incontro si è concluso, ma i relatori
erano ancora sul palco, si è piazzato di fronte ai relatori srotolando
uno striscione con scritto “Sena salario cervello precario”.
“Siamo un gruppo di insegnanti precari – ha spiegato una manifestante –
venuti per chiedere al rappresentante del principale partito di
opposizione di rendersi conto della situazione di disagio che migliaia
di docenti, quasi 100mila in Italia, stanno vivendo”. Dopo avere
esibito lo striscione un rappresentante del comitato precari è salito
sul palco e ha spiegato a Bersani le motivazioni della protesta. “Con
questi tagli – ha detto Matteo Saudino, insegnante precario di
filosofia da dieci anni – è come se in Piemonte licenziassero tre volte
Mirafiori. Chiediamo che il Pd si impegni per affrontare da subito il
problema”. Dopo il breve discorso dell’insegnante ha preso la parola
Bersani: “Vi garantisco – ha detto dopo aver promesso la battaglia
contro la legge Gelmini – che la scuola sarà al primo posto. E vi
garantisco anche che ovunque ci sarà il Pd, con le sue iniziative, voi
sarete autorizzati a intervenire, se c’è un’organizzazione che vi state
dando”.
(Apcom)
redazione@aetnanet.org