Da giovedì
mattina l’Ufficio Scolastico Provinciale di Enna viene presidiato da un
nutrito gruppo di precari, docenti e personale Ata, che protestano per
la drastica riduzione dei posti di lavoro, una riduzione che sta
condizionando in maniera preoccupante tutte le scuole della provincia
ennese. Dalla definizione dell’organico assegnato alla provincia si
evidenzia una riduzione del 50% dei posti, rispetto all’anno passato ed
in particolare per i profili di collaboratore scolastico, assistente
amministrativo e assistente tecnico. Non andrà meglio ai docenti che,
oltre ai posti già soppressi nei vari ordini di scuola,vedranno
diminuire considerevolmente i posti di sostegno. I 240 posti cancellati
nell’anno scolastico 2009/10, i 186 effettuati per l’anno scolastico
2010/11, sommati ai posti sottratti alla scuola nell’ultimo decennio,
determineranno situazioni insostenibili sia sul versante lavorativo che
sull’efficienza del sistema d’istruzione, con un personale che si trova
ad essere impossibilitato a garantire i servizi minimi di sorveglianza,
apertura e chiusura delle scuole, con le classi sempre più numerose,
con gli alunni diversamente abili, ai quali non sarà garantito
l’insegnamento individualizzato con conseguenze negative per la loro
crescita culturale. Certo perdere 5 mila posti in Sicilia nella scuola
significa una crisi notevole per tutta la Regione ed in particolare la
crisi è più consistente per la provincia di Enna. La protesta dei
precari è diventata un sit-in permanente sino a quando non si
otterranno delle risposte concrete e si spera che il presidente della
Regione Raffaele Lombardo faccia quello che ha promesso, vale a dire
che “farà dei conteggi ben precisi sul recupero di posti di lavoro sia
nel campo dei docenti sia nel settore amministrativo e nel contempo
interverrà presso il Ministero della Pubblica Istruzione. La tensione è
al massimo, i precari sono decisi a continuare la loro protesta sino a
quando non avranno risposte concrete perché se dovesse rimanere lo
stato attuale per la provincia di Enna sarebbe un disastro
socio-economico di notevole spessore.
“Sono tagli consistenti – dichiara Rosanna La Placa della Cisl – I
contratti annuali saranno dimezzati, rispetto allo scorso anno. Stiamo
decidendo se spostare la nostra protesta a Palermo. Il taglio delle
assunzioni potrebbe risultare un altro salasso negli organici. Comunque
la scuola subirà delle ripercussioni notevoli in tutti i sensi sia sul
piano della funzionalità sia anche sul piano della didattica;
sostanzialmente questa scuola che stanno costruendo non sarà in grado
di rispondere alle esigenze delle famiglie; verranno a mancare anche
pulizia dell’ambiente e sorveglianza; i pericoli saranno veramente
tanti”.
( da Vivi
Enna)
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