La regione Campania
entra in campo per trovare sbocchi all’emergenza occupazione nella
scuola. Rivisitando un accordo quadro con il Miur (ministero
dell’istruzione e università) l’assessore Caterina Miraglia sta
predisponendo la delibera che permetterà di aprire le porte della
scuola ad un cospicuo contingente di precari con contratti a tempo
determinato. La stima, prudenziale, accredita il reclutamento di circa
3.000 unità (tra personale docente e tecnico-amministrativo), una
boccata d’ossigeno ai tanti precari del pianeta scuola. Il documento,
che dovrebbe essere portato all’esame del ministero agli inizi della
prossima settimana, è in via di definizione. Conterrà l’articolazione
dei progetti basando la loro attuazione su uno stanziamento di 20
milioni di euro, costituito da fondi ordinari della Regione, dello
Stato e soprattutto dell’Unione europea con riferimento ai programmi di
intervento nella formazione.
I tremila precari saranno inseriti sia negli organici delle scuole che
in prgrammi formativi extrascuola con l’obiettivo comune di «potenziare
i profili formativi - spiega l’assessore regionale Caterina Miraglia -
posti come centrali e qualificanti dalla riforma». L’assessore conferma
che si è vicini all’intesa con il ministero per la firma del protocollo
d’intesa e spiega come «in queste ore siamo impegnati - sottolinea - a
definire il piano e la distribuzione delle risorse, ma entro il 10
settembre la delibera sarà pronta».
E rimarca: «L’impegno economico ci sarà ed è interesse dell’assessorato
recitare il suo ruolo nel campo della formazione grazie a fondi
provenienti sia dallo Stato che dai Pon e i Por». Non si tratterà di
interventi una tantum nè di sostegno al reddito dei precari come
avvenuto in passato. «La logica dell’intervento - sottolinea Miraglia -
è quello di coniugare occupazione con l’arricchimento, la
qualificazione e il rafforzamento dell’offerta formativa, che non
dimentichiamolo deve avere al suo centro gli studenti».
Con il programma di intervento Miur-Regione-Unione europea si prevede
un interveto a rete ed integrato che gaurda, per così dire, all’interno
ed all’esterno delle aule scolastiche. Nei progetti infatti ampio
spazio è dato ad interventi formativi «orientati al blocco - sottolinea
l’assessore Miraglia - della dispersione scolastica che in Campania
continua a registrare tassi elevati» come il progetto ”Scuole aperte” e
Office.
Accanto a questo fronte c’è l’intervento sui percorsi didattici dove
«in linea con le previsioni della riforma-Gelmini» si mirerà a
potenziare posti-docenti su insegnamenti come matematica, le scienze e
le tecnologie, lingua straniera in linea con la riforma Gelmini e un
aiuto per le scuole con altro personale Ata a disposizione.
Il problema fondamentale per la configurazione della delibera era
quello economico. «Dovevamo rispettare il Patto di stabilità – spiega
Miraglia – Era un problema di fondi e purtroppo fino a pochi giorni fa
non vi erano certezze sulla cifra di 20 milioni di euro anche se
eravamo coscienti che erano necessari per avviare l’anno scolastico.
Aiuteremo circa 3000 precari che vivevano ore terribili e la
premialità, in sede europea, dovrà essere il nostro obiettivo anche per
garantire la continuità dei programmi nei prossimi anni».
L’Ufficio scolastico regionale sperava nell’approvazione imminente
della delibera. «I fondi sono stati reperiti ce lo ha assicurato
l’assessore Miraglia – dice il direttore dell’Ufficio scolastico
regionale Pietro Esposito –. Sulla cifra ero sicuro. I circa 20 milioni
di euro dovrebbero essere spalmati per tutto l’anno ma ancora non siamo
certi se ne potremo utilizzare una parte anche per l’anno prossimo.
Di sicuro serviranno per tutte le province della Regione. Questa cifra
ci permetterebbe di assumere per l’anno scolastico altre persone che in
parte saranno assegnate su sostegno e in parte su altre materie come le
lingue straniere, e risolveranno disagi in molti istituti a rischio
apertura».
(di Silvia Pepe)
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