Riportiamo una breve sintesi dell'incontro
del 27 luglio in prefettura a Catania.
L’incontro tra le Organizzazioni sindacali, il sottosegretario Pizza e
l’assessore regionale Centorrino, presso la Prefettura di Catania, ha
avvalorato le nostre forti preoccupazioni: il governo nazionale
continuerà con i tagli e il governo regionale cercherà di ridurre le
perdite con i progetti dei fondi europei.
Questi i fatti.
L’on. Pizza ha esordito dicendo che la situazione per la scuola
catanese si presenta “scabrosa e difficile” e ha
evidenziato “l’intento collaborativo” dell’incontro.
Ha sostenuto che i tagli si giustificano in quanto nella scuola i
dipendenti sono troppi (1.166.000) e che, dovendo risanare i conti del
bilancio, il MIUR non poteva essere esentato dalla riduzione dei
fondi.
Ha rilevato, tra l’altro, che il taglio che incide sui precari, al
netto delle immissioni in ruolo e dei pensionamenti, in Sicilia, è pari a 1.400 unità!
La soluzione proposta da Pizza è la seguente:
1)
creazione ulteriori posti di lavoro (leggasi: salvaprecari, PON/POR);
2)
eliminazione del precariato.
Il sottosegretario si è impegnato a ritornare a Catania appena le
operazioni di avvio dell’anno scolastico saranno completate (intorno al
15 settembre) per una verifica finalizzata all’attribuzione di
ulteriori posti alla Sicilia.
Centorrino ha comunicato che
l’assessorato interverrà attraverso gli ex progetti Lenza e con
dei nuovi progetti finalizzati a “dilatare” il tempo scuola (scuole
aperte). L’investimento previsto è di 40 milioni in tre anni. Nei nuovi
progetti dovrebbero essere impiegati 3 docenti e 2 collaboratori
scolastici precari. Il numero dei progetti sarà pari a 120 e le scuole
che ne beneficeranno sono quelle ubicate nelle aree disagiate.
Per quanto concerne la Flc e la Cgil, dopo aver rilevato la netta
contrarietà ai provvedimenti governativi in ordine alla scuola,
università e ricerca, abbiamo sottolineato:
1) i problemi nei settori della
conoscenza vanno affrontati tenendo conto dei bisogni formativi del
paese e non in termini meramente ragionieristici, pertanto il numero
dei dipendenti va misurato in relazione alle reali necessità della
scuola e non in numero assoluto;
2) le scuole della Sicilia
soffriranno i maggiori disagi a causa della debolezza strutturale
(presenza irrisoria del tempo pieno e prolungato (3%),
dispersione scolastica alta, edilizia scolastica carente, problemi
notevoli di sicurezza, classi affollate, alunni H privi di docenti con
scarsi servizi esterni).
3) I precari che rimangono fuori, al
netto dei pensionamenti e delle immissioni in ruolo, in Sicilia
non sono 1.400 ma 2.178: Pizza commette un “banale errore di
calcolo” (5.013 tagli, meno 1.700 pensionamenti meno 1.135
immissioni in ruolo, uguale 2.178); il buon Pizza non dice,
inoltre, che il netto, in Sicilia, va misurato aggiungendo il
saldo relativo ai movimenti da fuori provincia (trasferimenti,
utilizzazioni, assegnazioni). Al momento non abbiamo i dati precisi, ma
la serie storica dimostra che sono più di 1.200 (previsione per
difetto). Ciò significa che saranno licenziati almeno 3.378 precari
storici! ( Catania ne vedrà fuori non meno di 800).
4) Il salvaprecari nazionale e i progetti
Leanza si sono rivelati fallimentari, inutili in ordine all’offerta
formativa e dannosi per i lavoratori (per garantire i 12 punti al
personale precario licenziato sarebbe stato più semplice bloccare le
graduatorie piuttosto che mortificarne la dignità professionale
attraverso la destrutturazione del rapporto di lavoro e del sistema
formativo!)
Abbiamo chiesto:
1) il blocco dei tagli e la cancellazione
dei provvedimenti Gelmini/Tremonti;
2) l’ attribuzione di un organico
funzionale alle reali necessità delle istituzioni scolastiche;
3) un piano straordinario di immissioni
in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili.
La lotta continua! Il 31 agosto 2010
tutti al presidio presso l'USP.
(da Flc-Catania)
redazione@aetnanet.org