Sale la
temperatura in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico. Nei giorni
scorsi abbiamo parlato dei malumori generati dai corposi tagli –
imposti dal ministro Tremonti – sul tempo pieno nelle prime elementari.
Ad essi si aggiunge il problema del
sovraffollamento delle classi. Ad alimentare la polemica c’è lo
“scontro” in atto tra l’Ufficio prevenzione incendi dei Vigili del
fuoco e il Miur, in relazione al numero massimo di studenti per aula.
Un decreto del ministero dell’Interno, emanato nel 1992, sotto questo
aspetto, parla in modo chiaro: “Il massimo affollamento ipotizzabile –
si legge nel testo – è fissato in 26 unità”. Un limite, questo, difeso
a spada tratta dai Vigili del fuoco, ma che fa a pugni con le
disposizioni contenute in un altro decreto di emanazione più recente,
che porta il nome del ministro Gelmini. Secondo la nuova normativa,
infatti, le classi di nuova formazione dovranno essere costituite da
almeno 27 allievi.
Si pone dunque una questione, tutt’altro che irrilevante, sul piano
della sicurezza pubblica. A complicare la situazione, inoltre, ci sono
i dati, non certo confortanti, relativi allo stato di salute
dell’edilizia scolastica italiana. Un rapporto recentemente stilato da
Legambiente, infatti, bolla inequivocabilmente come “vecchi” gli
istituti italiani, visto che 60 su 100 hanno visto la luce prima del
1974. Dallo studio emerge, inoltre, che più del 30 per cento degli
edifici necessiterebbe di interventi di manutenzione urgenti.
Numeri, questi, che sono alla base delle preoccupazioni avanzate da
famiglie e addetti ai lavori. In attesa che la campanella ricominci a
suonare, insomma, i nodi da sciogliere restano ancora tanti
(di Roberto Rizzuto- SiciliaInformazioni)
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