I precari della scuola
sono ormai ridotti a pezzi dai tagli imposti al personale docente,
tecnico ed amministrativo. Il panorama è desolante anche per chi da
molto tempo insegna con contratti annuali: a decine di migliaia
rimarranno a casa, senza un incarico, lasciando nelle loro scuole
classi sovraffollate, dove è impossibile promuovere un reale
apprendimento, adeguato alle effettive esigenze ed ai bisogni degli
allievi. La riduzione dell'investimento nella scuola pubblica peserà
dunque in modo drammatico non solo sui precari, abbandonati dopo aver
prestato un lungo ed apprezzato servizio, ma anche su studenti e
famiglie, che vedranno sottrarsi gli insegnanti più giovani, aggiornati
e brillanti.Difficile capire come tutto ciò possa giovare alla
didattica e promuovere una scuola di qualità, in un momento già
fortemente critico per lo sviluppo del nostro paese. Conti alla mano,
si tratta della più grave contrazione occupazionale mai avvenuta in
Italia, in netta controtendenza con le politiche scolastiche degli
altri paesi economicamente avanzati. E tutto questo nel silenzio
assordante dei mezzi di comunicazione. Cosa accadrebbe se una grande
azienda automobilistica o se la compagnia aerea nazionale lasciasse a
casa in tre anni 130 mila lavoratori?
Per questo chiediamo a tutti i docenti di presentarsi alle imminenti
convocazioni provinciali per l'assegnazione delle nomine annuali
vestiti di nero, in segno di lutto, portando con sé un sacchetto
trasparente contenente fegati e frattaglie da donare ai giornalisti.
Questo è lo stato in cui siamo ridotti, dopo l'operazione di
macellazione culturale e sociale chiamata riforma Gelmini. Perciò
attrezzatevi, avvisate tutti i colleghi e passate dal vostro macellaio
di fiducia! Ricordatevi poi di avvisare stampa locale e nazionale,
perché giornali e tv possano assistere allo spettacolo.
Dopo il successo ottenuto lo scorso anno dalle proteste in mutande e
dai funerali della scuola (documentate nel sito
docentinmutande.blogspot.com), rimaniamo convinti che le proteste
creative, anche se non possono ovviamente risolvere la nostra difficile
situazione, rappresentino la via principale per avere voce e per
rompere il silenzio assordante che ci circonda.
L'appuntamento per la provincia di Treviso, la prima a proporre
l'iniziativa, è per la mattina del 30 agosto presso la sede delle
convocazioni. Vi attendiamo numerosi.
I gruppi di precari di altre province possono comunicare la loro
adesione scrivendo all'indirizzo.
Il gruppo "Docenti in mutande"
Treviso – docentinmutande.blogspot.com
redazione@aetnanet.org