Il
problema dei forti tagli agli organici della scuola siciliana è di
caratura nazionale e dovrà essere portato in Consiglio dei ministri per
ridimensionarne la portata: è questa la conclusione cui sono giunti
oggi il presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, insieme
all’assessore all’Istruzione e alla Formazione professionale, Mario
Centorrino, ed una rappresentanza di personale scolastico non di ruolo,
tra cui i tre precari in sciopero della fame da oltre una settimana, al
termine di un incontro all’interno dell’Ufficio scolastico provinciale
di Palermo. Lombardo, che si è sin da subito schierato accanto ai
precari scrivendo anche una lettera di proteste al ministro
dell’Istruzione per chiedere il dimezzamento dei tagli di docenti e
Ata, ha spiegato che la decisione verrà formalmente presentata domani
in prefettura al sottosegretario al Miur, Giuseppe Pizza: “come giunta
regionale – ha detto Pizza – chiederemo che il governo torni
sull’argomento e che se ne occupi il consiglio dei ministri, per
rivedere questa scelta”.
Il governatore ritiene che nell’applicazione dei tagli, ma soprattutto
delle manovre per limitarne gli effetti a livello regionale, siano
state applicate delle misure non omogenee: “sappiamo che in Lombardia è
stato autorizzato il tempo pieno – ha sottolineato Pizza – che
significa poter tenere aperte le scuole anche nel pomeriggio e anche
tanti posti di lavoro in più, mentre da noi no. E’ una disparità
evidente da rimuovere. Faremo conteggi precisi sul possibile recupero
di forza lavoro docente e amministrativo”.
Per il presidente della regione siciliana anche la protesta dei precari
è diretta “contro il governo nazionale, non contro la Regione, che, in
ogni caso, deve cercare di utilizzare tutte le risorse a sua
disposizione per supplire a questi tagli”. A tal fine la Regione
Sicilia ha già stanziato 40 milioni di euro che verranno distribuiti,
attraverso le modalità previste a livello nazionale dal decreto
salva-precari, tra i precari non confermati e che avevano lavorato per
almeno 180 giorni nell’a.s. 2008/09.
La Regione avrebbe anche intenzione di supportare i precari attraverso
dei finanziamenti previsti dal Fondo sociale europeo. Oltre questo però
non si può fare. Quindi “il nostro interlocutore – continua Lombardo –
è il governo nazionale” e per questo bisognerà “portare la questione
all’attenzione del Consiglio dei ministri”. Il governatore ha anche
specificato che domani “l’assessore Centorrino parteciperà alla
riunione in prefettura con il sottosegretario alla Pubblica istruzione
e gli rappresenterà queste posizioni”.
(Apcom)
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