L’avvocatessa
di osservanza berlusconiana Mariastella Gelmini, attuale titolare del
Ministero della Pubblica Istruzione, ha scritto una lettera al Corriere
della Sera in cui dissertava dei valori cattolici e di come essi si
inquadrino nell’attuale quadro politico italiano.
Discorsi da cui dovrebbe conseguire una predisposizione a tendere la
mano verso gli altri e non ignorarne la disperazione, almeno questo ci
aspetterebbe da chi ostenta legittimamente una fede cattolica.
Mentre Gelmini parlava in termini aulici e spirituali, a Palermo, dopo
sei giorni di sciopero della fame, è finito all’ospedale uno dei tre
precari della scuola, che dal 17 agosto protestano davanti l'Ufficio
scolastico provinciale contro il licenziamento provocato dai
provvedimenti, che portano la firma dell’avvocatessa lombarda.
Pietro Di Grusa, 50 anni e da 25 è precario della scuola come
collaboratore scolastico, è stato ricoverato dopo essere stato colto da
un malore.
Con lui stanno rischiando la salute un insegnante, Salvo Altadonna ed
un amministrativo Giacomo Russo, ma la berlusconiana cattolica non ha
minimamente accennato a questi effetti luciferini che avvolgono la sua
azione politica, che è riassunta tutta nella storia dell’uomo che si è
sentito male: un
padre di famiglia che protesta per difendere la sua situazione di
precariato in cui è vissuto per metà della sua vita, a rigor di logica
avrebbe dovuto protestare per migliorare quella condizione, ma la
cinicità di certa politica ha portato quell’uomo all’assurdo di
arrivare rischiare la vita per difendere la propria situazione precaria.
Non è tutto, mentre Di Grusa andava in ospedale, nella calda Palermo, Gelmini
diceva dal fresco di Cortina d’Ampezzo:
''Non vedo difficoltà per quanto
riguarda l'apertura dell'anno scolastico”. Certo è tutto
normale…
Sa. Pi.
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