In che modo è
possibile ripensare la questione dei processi immigratori
nell’orizzonte del pluralismo postmoderno? Qual è la realtà demografica
e culturale del fenomeno immigratorio nel territorio della provincia di
Enna? In che modo i servizi sanitari, sociali ed educativi sviluppano
specifiche conoscenze, competenze e abilità nell’ambito
dell’integrazione interculturale? E’ possibile gettare le basi per
l’affermarsi di una cultura dell’accoglienza e dell’integrazione intesa
come migliore azione di prevenzione di ogni forma di abuso e di
comportamenti devianti? Quali sfide comporta il disagio e il difficile
rapporto tra culture differenti? Quali politiche di sviluppo sono
auspicabili per promuovere l’integrazione socio-sanitaria e
l’educazione interculturale? Sono questi alcuni dei temi che sono stati
affrontati nell’ambito del Progetto Immigrazione finanziato dal D.P.R.
n. 309/1190 e promosso dal Servizio per la Tossicodipendenza di Piazza
Armerina (Enna). Su questa attuale tematica si è delineato un percorso
di ricerca in ambito sanitario e pedagogico che ha prodotto vari
incontri con le scuole dell’obbligo e con l’Università e con un
Convegno di studi sulla tematica Intercultura, pedagogia e azioni. Le
scuole e i minori stranieri: esperienze pedagogiche ed educative.
Intesa nel segno della relazione e dell’arricchimento reciproco
l’esperienza immigratoria si apre oggi verso l’impegno della
costruzione di una società capace di rispettare e di riconoscere la
differenza. Ma per dare spessore alla capacità umana di costruire una
democrazia solidale è necessario costruire dei contesti formativi di
ospitalità universale capaci di prendersi cura delle capacità umane di
tutti, qualunque sia la nazionalità, il luogo di nascita e le origini
di ciascuno: Solo così si potrà illuminare, interpretandola,
quell’ombra oggi vissuta come fonte di allarme sociale, di paure e di
distanze.
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