Dal 16 agosto i
lavoratori precari della scuola di Palermo stanno protestando davanti
alla sede dell’Ufficio scolastico provinciale del capoluogo siciliano.
La protesta è appoggiata dall’Italia dei Valori, che sostiene la
battaglia dei tanti precari del mondo della scuola che in tutta Italia
perderanno il posto di lavoro a causa dei tagli della riforma Gelmini.
Per questo il senatore Fabio Giambrone, capogruppo IdV in Commissione
Cultura e vicepresidente del Gruppo al Senato, in mattinata si è recato
in visita al Provveditorato agli studi di Palermo per manifestare
solidarietà ai precari della scuola. Giambrone si è messo subito in
contatto con il Sottosegretario all’Istruzione, Giuseppe Pizza,
chiedendo e ottenendo per giovedì prossimo un incontro a Palermo con
una delegazione di precari. “A tale incontro – ha sottolineato
l’esponente IdV - pretenderemo dal governo chiarezza e porteremo tutte
le preoccupazioni dei precari, che sono anche le nostre”. Tra i
precari, tre insegnanti stanno attuando lo sciopero della fame. A uno
di loro, Salvatore Altadonna, abbiamo chiesto le ragioni di questa
forma estrema di protesta…
“Protestiamo da quattro giorni contro la legge 133 che taglia 82 mila
posti in tutta Italia, tra personale Ata e insegnanti. Nessuno ancora
ci ha spiegato come mai si buttano soldi pubblici senza nessun
controllo e poi vengono a dirci che un padre di famiglia che ieri
lavorava, oggi non lavora più. Questo nessuno è riuscito a spiegarcelo,
e fino a quando questo continuerà ad accadere, nessuno potrà
convincerci che siano giustificati i tagli alla scuola. Noi tre in
sciopero della fame diciamo che un Governo che taglia per ottimizzare i
bilanci è sicuramente coscienzioso, ma un Governo che opera dei tagli
affamando le famiglie, non è altro che criminalità organizzata in cerca
di nuova manovalanza. E al Sud, in Sicilia in particolare, questa cosa
è amplificata. Il meridione in questo momento è una bomba ad
orologeria. Visto che non abbiamo ditte, non abbiamo industrie, non
abbiamo nulla, tolti i soldi pubblici qual è l’intervento che si vuole
fare? Io interromperò lo sciopero della fame solo quando il ministro
Tremonti o Berlusconi mi convinceranno che questa è una buona riforma
per la scuola: a quel punto io torno a casa.”
Da un punto di vista, invece, della qualità dell’istruzione, cosa
comporta un taglio del genere?
“E’ una cosa tragica, perché vediamo che anche nell’ultima finanziaria
gli istituti paritari sono stati finanziati, mentre la scuola pubblica
vede sottrarsi risorse ogni giorno. Non ci sono, per mancanza dei
collaboratori scolastici, un controllo e una vigilanza idonei. Non c’è,
a causa della mancanza di fondi, la sicurezza. Non ci sono, nei
laboratori di chimica, di biologia, persone competenti. Per non parlare
degli insegnanti di sostegno, falcidiati con grave disagio per i
bambini disabili.”
Altadonna, dopo questi primi giorni di protesta, avete avuto dei
segnali dal Governo?
“Abbiamo incontrato ieri il vice prefetto, che ci ha manifestato la sua
preoccupazione per la situazione sociale a Palermo. Preoccupazione
dovuta al fatto che noi non siamo l’unica categoria che sta protestando
e rivendicando i propri diritti. Da questo punto di vista Palermo è,
sostanzialmente, una bomba ad orologeria”.
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