Gentile Ministro
dell'Istruzione Italiana, sono una dei tanti precari, sfruttati fino
all'osso da un sistema politico che, almeno nei nostri confronti, si è
dimostrato uniformemente corrotto e privo di senso del pudore. Sono in
una graduatoria ad esaurimento da qualche anno e mi sono sempre
rifiutata di partecipare ai corsi-farsa per racimolare punti sui
colleghi. Li ho sempre ritenuti un vergognoso scambio: soldi per
qualche punticino utile a scavalcare posizioni.Tra qualche giorno
saremo nuovamente convocati per le nomine a tempo determinato (in
ritardo, per evitare di pagarci lo stipendio dei primi giorni di
scuola) ed in autunno inizieranno nuovamente questi corsi fasulli, che
spremono dalle tasche di chi è già un poveraccio quei pochi risparmi
che ha accumulato.
Nessuno si rende conto che questo sistema crea discriminazioni
economiche fra chi ha maggiori liquidità e chi invece ha mutui, figli
da mantenere, cure mediche da pagare ed altre spese più importanti? Ha
mai avuto occasione di leggere in internet qualche commento di chi ha
frequentato questi meravigliosi corsi? Battute amare come queste hanno
raggiunto spesso le mie orecchie nelle sale insegnanti in cui sono
entrata. Le frasi dei colleghi erano: "Che possiamo fare? Ci tocca
piegarci, sennò chi è immediatamente dopo di noi ci scavalca". Tutti lo
sappiamo, tutti lo denunciamo, però, immancabilmente, quando qualcuno
tenta di ridimensionare il fenomeno, interviene il TAR del Lazio a
ripristinare lo status quo e costringerci a pagare per chissà quali
colpe dei nostri antenati. Le sembra giusto?
Ripetutamente c'è gente che sbandiera i master ed i corsi di
perfezionamento come il non plus ultra della preparazione di un
docente. Che presa in giro!
Vorrei, inoltre, sottolineare che chi insegna non ha certo tempo da
buttare al vento: la programmazione delle attività scolastiche e la
loro attuazione (con tutte le continue variazioni di percorso
necessarie al docente per adattare di volta in volta la didattica alle
esigenze degli alunni) richiedono impegno non indifferente. Spesso ho
trascorso pomeriggi, serate e fine settimana con compiti o quaderni da
correggere, trascurando anche la mia vita privata. Se si vuole lavorare
seriamente, non ci si può distrarre per fare corsi da 1500 ore annuali:
è impensabile.
Con la legge salva-precari, poi, si sono accordati sussidi e lo stesso
punteggio anche ai docenti che non hanno insegnato durante il
precedente anno scolastico. Durante questo periodo di inattività,
questi colleghi avranno avuto tutto il tempo per frequentare qualche
corso di perfezionamento senza stressarsi (anche per leggere
stupidaggini e scrivere le risposte in internet, comunque ci vuole
tempo!) e l'anno prossimo avranno sia il punteggio relativo al servizio
di un anno scolastico che il punteggio del corso. Ha senso tutto
questo? Miglioreremo sicuramente il nostro sistema scolastico!
Monica Chimetto
da
http://www.ilgazzettino.it
Redazione