Via Praga. 19 agosto.
Questa mattina (ieri per chi legge) alle 10 è arrivata la telefonata
dall’ufficio del Prefetto che, rispondendo alla nostra richiesta di
incontro, ci invitava a recarci in Prefettura. Secondo l’agenda
dell’ufficio, l’incontro si sarebbe potuto svolgere il 23 agosto (tra
“soli” 4 giorni). Certo, non abbiamo più un lavoro, per cui le nostre
vite sono abbastanza libere, ma ci sono tre persone che stanno mettendo
a rischio la loro salute per rivendicare un diritto che, dopo tanti
anni, dovrebbe essere già acquisito. Sia l’agenda che la sensibilità
dell’ufficio del Prefetto hanno consentito di anticipare l’incontro
alle 17.30 di oggi.
All’incontro è andata una delegazione composta da esponenti di ciascuna
categoria di lavoratori della scuola: Salvo Altadonna e Pietro di Grusa
(due dei tre in sciopero della fame), l’insegnante Maria Pia Labita, i
collaboratori Calogero Fantauzzo, Piero Musso e Filippo Caracappa e
l’assistente tecnico Fabio D’Antoni. Il Prefetto non era a Palermo e la
delegazione è stata accolta dalla dottoressa Vaglica che ha ascoltato
con attenzione le istanze presentate, accogliendo tutta la
documentazione fornitale ed ha confermato che il Dottor Caruso, al
momento a Roma, si prenderà carico di illustrare la situazione al MIUR
e al Ministero dell’Economia, ovvero ai fautori del licenziamento di
massa più grande mai effettuato dallo Stato Italiano.
Intanto il presidio continua. E le notizie partono e arrivano. Questo
gazebo sta diventando un grande info-point.
Le notizie che ci sono arrivate ci hanno fatto saltare dalle sedie...
Secondo un accordo MIUR-Provincia di Palermo, un edificio di Palermo,
confiscato alla mafia, è stato destinato a divenire istituto
turistico-alberghiero.
Si tratta di un bene non da poco: 30 mila metri quadri di terreno su
cui sorgono un edificio da 9 piani e un altro da 3, e una villa
monumentale, da cui si ricaveranno 130 aule, 20 laboratori, 8 aule
multimediali, 3 biblioteche, 6 palestre e un auditorium da 400 posti,
per una spesa di 24 milioni di euro. Ma, qui saltiamo tutti, chi
gestirà questo istituto? Sarà una scuola pubblica o privata? In
quest’ultimo caso, chi la gestirà? Quanto sarà trasparente la gestione?
Come verrà reclutato il personale docente e non?
E nasce un sospetto. Quest’anno la preside dell’IPSSAR Piazza di
Palermo ha rifiutato l’iscrizione a 400 studenti per carenza di
personale (piuttosto che chiedere altro personale...). Dove verranno
dirottati?
Silvia Bisagna
393.33548101
Cracolici (Pd): solidarietà ai precari palermitani della scuola.
(Adnkronos) - ''Condivido le ragioni della protesta, sono solidale con
i precari della scuola messi letteralmente in ginocchio dalla riforma
Gelmini, i cui effetti drammatici si fanno sentire soprattutto in
Sicilia''. Lo dice Antonello Cracolici, presidente del gruppo Pd
all'Ars, a proposito della protesta dei precari della scuola riuniti in
via Praga, a Palermo, di fronte la sede dell'ufficio scolastico
provinciale: alcuni di loro hanno avviato uno sciopero della fame.
''La norma sul tempo pieno negli istituti delle aree disagiate, voluta
dal PD e inserite nell'ultima finanziaria regionale, e' un passo
importante che va in controtendenza rispetto a quanto messo in campo
dal governo nazionale. Purtroppo pero' - conclude Cracolici - servira'
solo a mitigare i tagli di una riforma miope che pesera' in particolar
modo sulla scuola siciliana'
Scuola/ Unicobas sostiene sciopero della fame precari di Palermo
Appello a tutti i sindacati: solo così coinvolgeremo istituzioni
(APCOM )
Il movimento precari Unicobas esprime solidarietà nei confronti dei due
lavoratori precari della scuola - il docente Salvatore Altadonna ed il
collaboratore scolastico Pietro Di Grusa - che da due giorni stanno
attuando lo sciopero della fame davanti all'Ufficio scolastico
provinciale di Palermo, in via Praga, per protestare contro i tagli
agli organici decisi dal governo e che solo in Sicilia porteranno da
settembre all'eliminazione di alcune migliaia di posti. "L'obiettivo di
tali iniziative - si legge in una nota del Puma, Precari Unicobas
movimento autogestito - è quello di portare all'attenzione di
istituzioni, cinicamente indifferenti, e dell'opinione pubblica, resa
inconsapevole dall'inefficienza dei media, il problema della
dequalificazione dell'istruzione pubblica inevitabilmente legato
all'estromissione dei precari, circa un terzo dei lavoratori della
scuola, che per anni hanno impiegato la loro professionalità nella
scuola". A tal proposito i precari dell'Unicobas invitano "tutti i
sindacati, i coordinamenti di precari e i comitati sorti in difesa
della scuola pubblica a sostenere l'iniziativa dei precari di Palermo e
a dare avvio a mobilitazioni simili su tutto il suolo nazionale in modo
da rendere inevitabilmente visibile ciò che è strumentalmente oscurato:
la protesta del mondo della scuola". Per rendere più 'visibile' la
politica di tagli, definita "iniqua e violenta", prevista dalla legge
133 del 2008, i precari Unicobas quantificano la perdita di docenti
prodotta nel biennio 2009-2010 e 2010-2011: si tratta di circa "67.000
cattedre, per effetto delle circolari ministeriali n. 38 del 2 aprile
2009 e n. 37 del 13 aprile 2010. Del resto sappiamo che il numero, già
di per sé allarmante, dei posti di lavoro tagliati - concludono - è
destinato a salire nel corso dei futuri anni scolastici".