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Progetti: I progetti delle scuole delle aree a rischio di Catania bloccati dalla insipienza

Ufficio Scolastico Provinciale

 

Gent.mo dott. Raffaele Zanoli, dirigente del CSA di Catania
e

Gent.mi Dirigenti delle 240 scuole autonome della provincia di Catania.

Gent.mo Presidente provinciale dell’ANP Catania preside Agostino Arena

 

Oggetto: Progetti  scuole a rischio

 

Apprendiamo dalla Sicilia del 1-3-2005 che il dott. Zanoli Raffaele, dirigente del CSA di Catania, replica alla richiesta dell’ASAS Catania del 24-2-2005 spiegando i motivi per i quali non poteva invitare al tavolo sindacale l’ASAS e i sindacati dei dirigenti scolastici come controparte assieme agli altri sindacati dei dipendenti nella questione degli interventi sulle aree a rischio.

Ebbene Zanoli ha frainteso, in quanto l’ASAS, e penso anche i dirigenti scolastici, non volevano partecipare al tavolo come controparte del CSA, bensì intendevano proprio l’opposto, e cioè essere coinvolti all’interno della delegazione  “ datoriale pubblica “ in rappresentanza dell’Amministrazione, giustificando questa richiesta come opportuna e pertinente in quanto l’Amministrazione trattava questioni riguardanti le scuole, i dirigenti e la didattica, cioè i progetti. La delegazione di parte pubblica viene infatti capeggiata e composta dal dirigente del CSA, su delega del direttore regionale Distefano Guido, in quanto , com’è noto, il CSA, erede del soppresso Provveditorato Agli Studi, non ha titolarità di relazioni sindacali , prerogativa spettante solo ai dirigenti scolastici e al direttore regionale.

Ci aspettavamo quindi che Zanoli sentisse l’esigenza “ politica “ di avere al fianco come componenti della delegazione pubblica le scuole autonome per costituzione ( Titolo V ) e i dirigenti scolastici che le rappresentano e ne rispondono all’utenza dei rispetti atti e progetti. Cosa questa del resto più volte a Palermo auspicata dallo stesso Direttore Regionale.

Perché invece Zanoli ritiene di doversi privare dell’apporto politico e tecnico dei dirigenti scolastici e si fida invece degli applicati di segreteria e dei funzionari amministrativi del CSA, bravissimi in pratiche burocratiche ma chiaramente a digiuno di questioni didattiche e pedagogiche?

Questo è il problema sollevato dall’ASAS.

Comprendiamo il silenzio di altre associazioni di dirigenti scolastici, quali l’Andis e lo Snadis, che avendo trasferito con nota all’ARAN la rappresentanza e la delega alla CGIL di Catania, ed essendo parte minoritaria, si ritengono soddisfatti da quella organizzazione.

Ma per gli altri così non è !

Certo se si fosse seguita altra strada non saremmo arrivati a Pasqua 2005 con una procedura che avrebbe dovuto concludersi entro il 25 ottobre 2004 !

L’anno scolastico è gia finito e i progetti presentati a inizio d’anno languono sui tavoli del CSA. E chi spiegherà ai docenti e alle famiglie il motivo di tale colpevole ritardo? 

Evidentemente quello che dovrebbe essere un centro di servizi, cioè di supporto alla vita delle scuole autonome, rischia di diventare un centro di freno e di ostacolo alla esplicazione dei servizi. Ma questo è un discorso generale che vale per tutta Italia e non solo per Catania; tant’è vero che il MIUR ha pensato bene di istituire 70 centri di servizi polifunzionali nel meridione d’Italia assegnandoli alle scuole autonome.

La ricostruzione giornalistica è poi ampiamente reticente

La norma del CIR Sicilia prevedeva all’art. 2 ad inizio di anno scolastico l’individuazione delle aree a rischio da parte del CSA con i rappresentanti degli Enti Locali, del Ministero della Giustizia, del Ministero dell’Interno e con i rappresentanti delle OO.SS. Le aree sono ambiti territoriali omogenei e definiti corrispondenti a Comuni o quartieri della città e non zone maculate frammentarie e disarticolate.

Fatto ciò l’ Articolo 3 prevedeva la  presentazione dei progetti per le scuole ricadenti nell’ambito territoriale riconosciuto come area a rischio, entro il 15 settembre 2004,

L’ Articolo 4 disciplinava i contenuti egli obiettivi del progetto.

L’ Articolo 5 le modalita’ di valutazione eil  finanziamento dei progetti

La Direzione Regionale in ragione delle risorse finanziarie assegnate avrebbe determinato il finanziamento per ciascuna provincia.

In ciascuna provincia il Dirigente del CSA, dopo la presentazione dei progetti, doveva procedere alla costituzione di un apposito nucleo tecnico di valutazione, presieduto dallo stesso o da un suo delegato.

Nucleo tecnico di cui a Catania si aspetta il varo; anche in questo caso chi sarà chiamato a farne parte?

L’approvazione dei progetti e l’elenco dei progetti sarebbe dovuta avvenire entro e non oltre il 15 ottobre 2004 !

Si procederà entro i cinque giorni successivi ad un incontro di verifica, tra OOSS provinciali e il  CSA, sulle operazioni effettuate.

La stessa CISL e la UIL opportunamente si sono tirate fuori dalla pozzanghera collegandosi con questo ruolo di  “ verifica “

Entro il 25 ottobre i CSA avrebbero fatto pervenire i progetti alla Direzione Regionale.

La Direzione  Regionale in ragione delle risorse finanziarie assegnate provvederà ad autorizzare la realizzazione in ciascuna provincia di un numero di progetti che possono trovare capienza nel finanziamento destinato alla provincia stessa.

L’ Articolo 6 prevede l’attivita’  di monitoraggio entro il mese di giugno.

L’Ufficio Scolastico Regionale provvederà ad organizzare  attività di formazione mirate a creare competenze ed atteggiamenti professionali  congruenti  con i problemi tipici delle zone a rischio. Utopia pura !

Questo era l’iter previsto dalla stessa normativa pattizia.

Ma si sa che le cose si firmano poi si disattendono, sapendo di aver firmato cose senza senso.

Catania 1-3-2005

 

ASAS Sicilia sez. Catania

Preside Salvatore Indelicato

 

Rassegna stampa

 

Istituti «a rischio»

incontro senza Cisl e Uil

 

Catania 25-2-2005

Si svolgerà questa mattina al Csa l'ennesima riunione tra il dirigente dell'ex Provveditorato, Raffaele Zanoli, e i rappresentanti sindacali per la individuazione delle scuole ricadenti nelle aree a rischio.

All'incontro, però, non parteciperanno il segretario provinciale della Cisl Salvo Sacco, come pure il suo collega dell'Uil scuola Alessandro Zammataro. Entrambi, in una lettera inviata allo stesso Zanoli, motivano l'assenza con il fatto che il loro ruolo si è concluso con l'individuazione delle aree a rischio della Provincia. Un fronte, questo sindacale, che non si presenta compatto, giacché la Cgil sarà presente. «L'esame dei progetti e dell'individuazione delle scuole a rischio - scrivono Sacco e Zammataro - non spetta alle organizzazioni sindacali. Gli scriventi non ritengono utile la riunione di oggi e sollecitano l'amministrazione ad individuare senza alcuna remora la realtà educativa avente titolo. Le aree a rischio sono state individuate attraverso parametri forniti dai rappresentanti degli Enti locali, del ministero ddella Giustizia e del ministero dell'Interno - aggiungono - basandosi su devianze sociali, criminalità minorile, dispersione scolastica, processo immigratorio. Solo successivamente - concludono Sacco e Zammataro - sarà opportuno valutare la coerenza delle scelte effettuate dall'Amministrazione. Non condividiamo altresì la scelta di qualche organizzazione sindacale di fare sedere sul tavolo delle trattative soggetti direttamente coinvolti ed interessati alle scelte».

Ma il segretario provinciale della Cgil scuola, Tomasello, è su altre posizioni, essendo del parere che «il compito del sindacato è quello di partecipare alla stesura della scheda tecnica. Le polemiche non interessano la Cgil che è il sindacato che ha sempre difeso i lavoratori».

Mario Castro

 

Scuole a rischio s'insedia il «tavolo» di valutazione

 

Catania 26-2-2005.Presenti la dottoressa Rossellina D'Orsi, in rappresentanza del Csa, il segretario provinciale dello Snals prof. Giovanni Tempera e il segretario provinciale della federazione lavoratori della conoscenza della Cgil, Tomasello, le due organizzazioni sindacali hanno preso atto del percorso che il Csa sta predisponendo per pervenire alla individuazione delle scuole a rischio e ottenere i finanziamenti per portare avanti i progetti che hanno preparato le istituzioni scolastiche.
Nel corso dei lavori, l'Amministrazione ha comunicato che entro lunedì prossimo saranno resi i noti i nominativi dei componenti del nucleo tecnico che dovrà valutare i progetti presentati dalle scuole ed entro una settimana dall'inizio dei lavori sarà comunicato il risultato della valutazione. Il nucleo dovrà formulare la graduatoria dei progetti che sarà poi inviata alla direzione regionale per l'erogazione dei relativi finanziamenti.
Come abbiamo pubblicato sull'edizione di ieri, non si sono presentati all'incontro ormai decisivo per l'individuazione delle scuole a rischio, sia il segretario provinciale della Cisl prof. Salvo Sacco, che il suo collega dell'Uil prof. Sandro Zammataro, entrambi non hanno condiviso il significato della riunione.
«Cisl ed Uil nel ribadire e confermare la loro posizione di non voler partecipare a incontri tecnici e non di natura sindacale - si legge in una nota diffusa ieri - si riservano di valutare l'operato dell'amministrazione facendo gli opportuni rilievi se difformi dai criteri stabiliti negli incontri precedenti».
Tempera dello Snals e Tomasello della Cgil si sono invcece dichiarati soddisfatti. Al termine dell'incontro, che dovrebbe concludere l'infinito capitolo delle scuole a rischio, che si è trascinato per tanto tempo, lo stesso Tomasello ci ha dichiarato: «La federazione è soddisfatta dell'incontro, ci dispiace, e lo dico senza spirito di polemica, che due organizzazioni sindacali abbiano per loro problemi con l'Amministrazione, scelto la via della non partecipazione; restiamo tuttavia attenti su come procederà l'Amministrazione tanto è vero che ai sensi e per gli effetti dell'intesa regionale faremo pervenire entro tre giorni le nostre considerazioni sulla scheda tecnica e quindi su come procederà l'Amministrazione. Per la federazione è importante controllare sul piano della trasparenza e senza alcun “inciucio” gli atti dell'Amministrazione nel rispetto totale delle intese contrattuali raggiuntì. Comunque, stando al percorso presentato dal Csa, nella prima decade di marzo la graduatora dei progetti dovrebbe essere pronta e verso la fine di marzo, anche se in ritardo dal momento che l'anno scolastico è in fase molto avanzata, le scuole ubicate nelle zone a rischio dovrebbero avviare i progetti».
MARIO CASTRO

Nomina nucleo tecnico sui progetti
Scuole a rischio, ancora polemiche

 

Catania 28-2-2005. Stamane il dirigente del Csa, Raffaele Zanoli, dopo l'accordo raggiunto con i segretari provinciali di due sindacati della scuola presenti nella riunione di venerdì scorso (assenti Cisl ed Uil), nominerà i componenti del nucleo tecnico per la valutazione dei progetti che presenteranno le scuole ricadenti sulle aree a rischio; entro una settimana il risultato della valutazione. Intanto, non si placano le polemiche tra Cisl ed Uil contro il Csa, dal momento i due segretari provinciali Sacco e Zammataro non hanno condiviso il significato dell'ultima riunione. Oltre a detti due sindacati, sul piede di guerra sono l'associazione delle scuole autonome della Sicilia, presieduta dal prof. Salvatore Indelicato, preside dell'Iti «Cannizzaro» di Catania il quale lamenta che non sono state chiamate nell'incontro la sua associazione che raggruppa le scuole autonome della Sicilia e le associazioni sindacali professionali dei dirigenti scolastici, cioè i legali rappresentanti delle scuole che firmano e si assumono la responsabilità dei progetti e delle iniziative delle istituzioni scolastiche.
Anche il presidente dell'Anp (Associazione nazionale presidi) prof. Agostino Arena, si rammarica che non si sia ritenuto opportuno sentire la voce delle associazione dei dirigenti scolastici e nemmeno dell'Anp, il sindacato maggiormente rappresentativo dei dirigenti scolastici i quali, per legge e per contratto, devono gestire i progetti e garantire sulla correttezza della loro realizzazione.
M. C.

OGGI il provveditore renderà noti I NOMINATIVI DEI COMPONENTI
Progetti scuole a rischio: nucleo di valutazione al lavoro

 

Catania 1-3-2005. Il provveditore agli studi Raffaele Zanoli ha stabilito che sarà lui o un suo delegato a presiedere il nucleo tecnico di valutazione dei progetti presentati dalle scuole e rischio, mentre i componenti saranno dirigenti tecnici e funzionari del Csa; oggi Zanoli renderà noti i nominativi dei componenti ed entro una decina di giorni le scuole potrebbero avviare i progetti.
Intanto, il provveditore fa chiarezza in merito alle tante polemiche sull'individuazione delle scuole ricadenti nelle aree a rischio. «Rispondo - scrive in una nota - non alle polemiche, che mi astengo dall'alimentare, ma al solo scopo di fare chiarezza. Sgombriamo subito il campo dai dubbi sollevati dal preside Indelicato, a nome di un'associazione di scuole autonome siciliane e dal preside Arena, a nome dell'Anp (assocazione nazionale presidi), che lamentano la mancata convocazione agli incontri. Voglio ricordare a tal proposito - aggiunge Zanoli - che il contratto integrativo regionale relativo all'individuazione delle aree a rischio, firmato tra la parte pubblica, presieduta dal dirigente generale dott. Guido Di Stefano, e la parte sindacale, rappresentata dai segretari regionali di Cgil-Cisl-Uil-Snals scuola, prevede fra l'altro la partecipazione a livello locale dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali firmatarie del contratto, sia per quanto riguarda l'individuazione delle aree che per l'eventuale integrazione della scheda di valutazione proposta a livello regionale. Pertanto, l'intervento di altre sigle sindacali o associazioni varie non è contemplato nel contratto, che, ovviamente, è vincolante per coloro che lo debbono applicare».
«In merito alle altre questioni - continua voglio ricordare per sommi capi come si sono svolti i fatti. Dopo diversi incontri propedeutici si è addivenuti a un'intesa con i rappresentanti dei vari enti e organizzazioni sindacali previsto dall'art. 2 del contratto integrativo regionale. Tale intesa prevede l'individuazione delle aree a rischio sulla base di parametri ben definiti. La concreta individuazione portava, però, ad alcune sperequazioni e pertanto si addiveniva alla soluzione di estendere l'invito a presentare il progetto a quelle scuole ubicate in zone viciniori a quelle che registrano un tasso di disagio pari o superiore al quattro per cento e a quelle realtà scolastiche per le quali i Comuni in cui ricadono si sono fatti carico di segnalare il grave disagio sociale. Tale selezione è stata condivisa da tutti i firmatari dell'intesa. I successivi incontri del 23 e 25 febbraio avrebbero dovuto trattare l'eventuale integrazione della scheda di valutazione dei progetti, proposta a livello regionale, con indicatori di specificità territoriale. Non si trattava, quindi, di esaminare i singoli progetti, cosa di competenza del nucleo tecnico di valutazione, ma di raggiungere un'intesa su eventuali integrazioni alla griglia di valutazione dei progetti, in modo da renderla più vicina alla realtà della nostra provincia. Allo stato attuale non è stata proposta alcuna integrazione per cui la griglia a livello regionale rimane immutata».
MARIO CASTRO

 









Postato il Martedì, 01 marzo 2005 ore 18:25:04 CET di Salvatore Indelicato
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