Migliorare
la diffusione della lingua e della cultura italiana all'estero
attraverso l'approvazione di una legge condivisa da tutte le forze
politiche: a chiederlo è Massimo Di Menna, segretario generale della
Uil Scuola, durante una tavola rotonda tenuta a Buenos Aires sulla
riforma delle istituzioni scolastiche e culturali italiane all'estero:
"la riforma - ha detto il sindacalista - deve muoversi nella direzione
di un provvedimento legislativo organico, che auspichiamo venga
approvato nella legislatura con un testo ampiamente condiviso dalle
forze politiche". Secondo il leader della Uil Scuola è giunto il
momento di "uscire dalle logiche ormai superate dell'assistenza
scolastica e di rivolgersi alla domanda attuale di lingua e cultura
italiana: occorre un efficace coordinamento tra i diversi soggetti
coinvolti, attraverso l'istituzione di una vera e propria cabina di
regia della diffusione della lingua e della cultura italiana".
L'azione legislativa auspicata dal sindacato dovrebbe essere coordinata
da una "cabina di regia", in grado di soddisfare le esigenze "del
ministero degli Esteri, del ministero dell'Istruzione e delle altre
istituzioni coinvolte. La nostra proposta - ha dichiarato Di Menna -
mira a determinare le necessarie sinergia dei vari interventi, dalla
promozione culturale agli istituti italiani di cultura, ai corsi di
lingua italiana, dalle nostre scuole statali alle centinaia di
lettorati di lingua italiana presenti nelle università all'estero.
Tutto questo, salvaguardando la centralità dell'intervento pubblico e
potenziando l'utilizzo di personale della scuola, destinato all'estero
nel rispetto delle norme contrattuali".
Il dibattito del sindacato fa tappa in Argentina, dopo le passate
iniziative in Europa, in particolare a Stoccarda e a Madrid: "qui - ha
sottolineato Di Menna - la storica presenza degli italiani ha dato un
contributo essenziale allo sviluppo di questo paese. La presenza
italiana all'estero è qualificata dalla presenza di scuole di
eccellenza. Scuole italiane, con insegnanti italiani - ha continuato -
rappresentano un patrimonio culturale riconosciuto proprio dai paesi
che le ospitano".
In Argentina una delle scuole italiane più di qualità e la 'Cristoforo
Colombo': "non si tratta del giudizio dato solo da italiani, ma da
cittadini di Buenos Aires che scelgono questo istituto per dare una
solida formazione ai loro ragazzi. Un'Italia - ha concluso Di Menna -
dunque non più legata a processi migratori, ma paese capace di
trasmettere anche modelli educativi".
Redazione