''Continuare
la mobilitazione sia di partito che nei consessi istituzionali''.
Questa la parola d'ordine adottata riguardo della Riforma Gelmini dal
capogruppo di Rifondazione Comunista alla
Provincia di Perugia, Luca Baldelli e dal segretario provinciale del
Prc Enrico Flamini.
''La Provincia di Perugia - ha spiegato Baldelli -
ha approvato un mio ordine del giorno, nell'ultima seduta del
consiglio, dove l'ente si impegna con tutti gli strumenti a
disposizione per difendere le scuole di montagna che con i nuovi
parametri rischiano di chiudere con un grave danno alle piccole
comunita' della Provincia di Perugia''.
Baldelli ha messo in evidenza
che in Umbria i comuni montani sono 69, di questi 44 ricadono
direttamente sul territorio provinciale.
''In base alla Riforma si alza
il limite a 18 alunni per formare una classe, contro i 10 previsti
dalle normative precedenti'' continua il capogruppo provinciale del Prc
''Nel caso migliore rischiamo di fare un balzo indietro di 60 anni
ritornando alle pluriclassi dove studenti della seconda elementare
convivranno con altri piu' grandi. Un disastro per la didattica e
l'apprendimento individuale.
Ci sono pero' degli spiragli. Oltre alla
forte pressione della Provincia e del Prc, il Tar ha considerato
illegittimo, lo scorso 24 giugno, i provvedimenti riguardanti gli
organici e quindi anche le politiche di accorpamento.
E' necessario
continuare a fare pressioni per mantenere in vigore la normativa
precedente che consentiva la nascita di una classe, nei plessi di
montagna, con 10 studenti.
La trattativa attualmente passa per
l'assemblea Stato-Regioni''. Il gruppo provinciale del Prc e la
segreteria provinciale del partito hanno messo in risalto anche altri
aspetti negativi della Riforma che devono essere arginati con nuovi
accordi: il taglio del monte ore dell'insegnamento ridotto anche in
Umbria del 10%; e il taglio del personale sia del corpo docente che dei
lavoratori amministrativi e tecnici ausiliari: 792 posti in meno.
Ed
infine la questione degli insegnanti di sostegno praticamente dimezzati
negli istituti scolastici. ''Il blocco della Riforma, anche in sede di
Tar, e' il frutto di una mobilitazione dei comitati di insegnanti e
genitori a difesa della scuola pubblica e anche del nostro partito che,
spesso tra l'indifferenza dell'informazione, ha supportato le battaglie
politiche a difesa della scuola'' ha spiegato Flamini ''c'e' purtroppo
da dire la verita': a differenza della Regione Emilia Romagna, il
corrispettivo umbro non ha provato in via ufficiale ad opporsi
rivolgendosi anche al Tar alla Riforma Gelmini. Siamo in ritardo di
diversi mesi rispetto alle altre istituzioni.
Per questo Rifondazione
chiede un cambio di passo per fronteggiare una ''riforma'' che e' stata
pensata soltanto per risparmiare, impoverendo la didattica, tagliando
tanti posti di lavoro e dando un colpo serissimo alla scuola pubblica''.
(ASCA)
Redazione