Mentre chi è di ruolo va in vacanza, spesso il precario della scuola
(117.265 docenti e 69.320ATA)da luglio a settembre se vuole mangiare,
pagare l’affitto e altre amenità del genere, deve trovarsi un lavoro
stagionale. Perché ogni anno viene licenziato dallo Stato a Giugno e
riassunto a Settembre. Oggi con i tagli di Gelmini sono migliaia i
precari che, licenziati a Giugno, non ritroveranno il proprio posto di
lavoro a settembre, semplicemente perché quel posto in organico è stato
cancellato. Questo, non in nome di una riforma che dà qualità alla
scuola pubblica, ma semplicemente per fare cassa sottraendo futuro
all’Italia intera. E mentre si taglia il personale scolastico e si
realizza il più grande licenziamento di massa che abbia mai vissuto il
nostro Paese, 132.000 posti in tre anni, il Governo aumenta la spesa
corrente Statale per consulenze, acquista cacciabombardieri, alleva
nuovi balilla con la mininaja, butta al macero tonnellate di
inutilizzati vaccini influenzali che ha ingrassato qualche
multinazionale del farmaco. Non c’è qualità nella scuola, senza
continuità didattica. Perché la relazione educativa, per essere tale,
ha bisogno di tempo, di fidarsi e di affidarsi. Se il trend di tagli e
manovre contro la scuola proseguirà, ci vorranno almeno 20 anni per
svuotare le graduatorie dei 247 mila docenti precari, e a quel punto le
liste si esauriranno senz'altro, ma per consunzione degli insegnanti.
L’immissione in ruolo in tempi brevi del personale precario e lo
svuotamento delle Graduatorie ad Esaurimento è possibile solo
attraverso la stabilizzazione dei 150.000 docenti precari e dei 30.000
ATA, prevista dall'ultima finanziaria del Governo Prodi, insieme al
ritiro dei tagli previsti dalla Legge133/2008e successivi
provvedimenti. Non per usare la scuola come ammortizzatore sociale, ma
per garantire a tutti un posto nella scuola dell’infanzia, le
compresenze nella primaria, aule vivibili enon stalle con ragazzi
pigiati in barba alle norme di sicurezza, per avere gli insegnanti di
sostegno necessari a garantire a tutti il diritto al successo
scolastico. Eppure i posti vacanti nella scuola pubblica ci sono e non
pochi. Ma non saranno autorizzati. Per il prossimo anno risultano
vacanti oltre 30.000 posti docente (di cui 11.000 per il sostegno) ai
quali si aggiungono i 10.000 utilizzati per il personale di ruolo
soprannumerario. A questi si aggiungono i quasi 100.000 posti
disponibili solo per le supplenze, in organico di fatto. I posti
vacanti del personale ATA, circa 50.000, sono il 25% dell'intero
organico. Ma il Governo Pdl-Lega ha preso tutt'altra strada e 250mila
uomini e donne vengono considerati cittadini di serie B. La battaglia
del Pd proseguirà tutta l’estate, nelle istituzioni, nelle feste
democratiche e nelle spiagge e dal 7 al 14 settembre si concentrerà a
Bologna con una settimana di incontri e manifestazioni nella Prima
Festa Nazionale della Scuola. Perché crediamo nella scuola pubblica.