Il ministero
dell'Istruzione incentiverà i progetti che, nel prossimo biennio,
miglioreranno lo studio delle lingue e delle tradizioni culturali
appartenenti alle minoranze linguistiche: le 12 province italiane
interessate hanno già ricevuto la circolare n. 58, firmata dal
direttore generale Mario Dutto, e nei prossimi mesi, comunque entro il
10 ottobre, saranno chiamate a presentare le iniziative che
"coerentemente con le politiche europee" (in particolare il documento
emesso dalla Commissione europea, nel 2005, 'Insegnare e Apprendere:
verso la società conoscitiva'), punteranno anche nel nostro paese a
migliorare "il patrimonio linguistico e culturale della lingua
italiana" attraverso "la promozione" e "la valorizzazione delle lingue
e delle culture di minoranza".
". Nella circolare sono stati definiti anche i piani di intervento e
relativi agli incentivi. "Sarà finanziata la scuola capofila del
progetto in rete - si legge nel documento ministeriale - e la stessa
avrà l'onere della gestione contabile - finanziaria nonché
dell'attribuzione dei finanziamenti pro-quota alle altre scuole facenti
parte della rete, come indicato nella sezione 'cooperazione in rete,
suddivisione delle attività e degli oneri'". Il documento inviato alle
province interessate (Potenza, Catanzaro, Napoli, Trieste, Campobasso,
Torino, Bari, Cagliari, Palermo, Venezia, Trento, Bolzano, in lingua
ladina e tedesca, ed infine Aosta), sottolinea che "il ruolo
facilitante svolto dalle lingue di minoranza nello sviluppo di un
modello metalinguistico per l'apprendimento plurilingue che traduce
nella pratica operativa le Indicazioni per il Curricolo è stato
segnalato con forza dal 'Consiglio nazionale della pubblica istruzione"
che ha auspicato 'un deciso potenziamento delle strutture, delle
modalità didattiche, delle risorse professionali specifiche a partire
dalla scuola dell'infanzia'". Premessa la necessità didattica di
incentivare questo genere di attività "le scuole dell'infanzia, le
scuole primarie e le scuole secondarie di primo grado interessate
all'uso della lingua minoritaria - scrive ancora il Miur - sono
invitate a presentare - per il biennio 2010/2012 - propri percorsi
progettuali in rete mirati alla produzione di materiali trasferibili,
purché siano site in 'ambiti territoriali e subcomunali delimitati in
cui si applicano le disposizioni di tutela delle minoranze linguistiche
storiche'". L'esigenza di potenziare lo studio delle minoranze
linguistiche è stata sollecitata, di recente, anche dall'Invalsi,
l'Istituto nazionale di valutazione, i cui risultati sono stati
pubblicati in occasione del seminario tenutosi a Roma, nel marzo
scorso, nel volume 'Lingue di minoranza e scuola. A dieci anni dalla
legge 482/99': le conclusioni "risultano essere in linea con la
risoluzione del Parlamento europeo sull'apprendimento delle lingue
regionali a scuola e confermano la necessità di introdurre a livello
precoce lo studio anche della lingua di minoranza insieme a quello di
una lingua comunitaria". La selezione delle proposte presentate si
baserà sull'analisi del progetto in originale, redatto in lingua
italiana e in lingua minoritaria, di una scheda-formulario, di una
scheda sintetica, di un accordo di rete formale con non meno di due
scuola e dalla delibera apposita realizzata dal consiglio provinciale.
Attualmente nell'Ue vi sono 27 Stati con tre alfabeti e 23 lingue
ufficiali e altre 60 lingue parlate in particolari regioni o da
specifici gruppi-etnie: in questo contesto, con 12 lingue di minoranza
storica, insieme ad un altissimo numero di dialetti, l'Italia conquista
il primo posto per il numero di minoranze linguistiche.
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