Il conto alla
rovescia è iniziato: entro ferragosto
dovranno essere rifatti gli organici, le ore di insegnamento, il numero
delle cattedre e dei docenti necessari
Negli istituti tecnici e nei professionali (vale a dire metà delle
scuole superiori) dovranno essere rifatti gli organici, ossia il numero
delle ore di insegnamento, quindi il numero delle cattedre e dei
docenti necessari. Ne ha già preso atto lo stesso ministero della
Gelmini che ha convocato a Roma i direttori scolastici regionali a cui
ha detto: “Emaneremo una nuova circolare entro i primi di agosto, entro
il 15 dello stesso mese dovrete definire i nuovi organici”.
Un’operazione da fare con l’acqua alla gola, quindi abolite le vacanze
negli uffici scolastici periferici. Una situazione paradossale se si
pensa che tutto era pronto per avviare le lezione con i tagli voluti da
Tremonti. Ed ora tutto è da rifare. Non si sa bene come e quando. Mai
un anno scolastico è partito con queste premesse. Siamo arrivati a
questo punto in seguito al fatto che il Tar del Lazio ha accolto un
ricorso dello Snals, il più grande sindacato autonomo peraltro da
sempre ritenuto più vicino alla maggioranza di governo. “Lo
Snals-Confsal – si legge in un comunicato del sindacato ricorrente –
sottolinea l’effetto dirompente dell’ordinanza n. 3363 emessa dal Tar
del Lazio mercoledì scorso, 19 luglio, su ricorso promosso dallo Snals
stesso. Sospendendo la riduzione degli orari curricolari, l’ordinanza
comporta il ripristino delle ore di insegnamento e il diritto alla
restituzione delle cattedre. In altre parole, molti insegnanti potranno
non perdere il loro posto!”.
Nelle scuole migliaia di insegnanti di ruolo erano stato dichiarati in
esubero e invitati a chiedere il trasferimento. Non servivano più,
perché nei tecnici e nei professionali Maria Stella Gelmini aveva
deciso di ridurre gli orari settimanali non solo nellle prime classi,
ma anche nelle classi intermedie (seconde, terze e quarte) facendo in
tal modo un grande favore al collega Tremonti risparmiando il costo di
migliaia di cattedre. Tutto ciò a dispetto del diritto degli studenti
che avevano cominciato un corso che poi si ritrovavano radicalmente
modificato. Il Tar del Lazio ha ritenuto la circolare che prevedeva
queste modifiche illegittima, anche perché non era stato acquisito il
parere obbligatorio del Consiglio nazionale della pubblica istruzione.
Come ciò sia potuto accadere sembra francamente incredibile: che nessun
responsabile ministeriale non si sia accorto che si emanava questa
circolare senza seguire la procedura richiesta.
Una disattenzione che come si vede avrà effetti devastanti sull’avvio
dell’anno scolastico prossimo. Opera di dilettanti allo sbaraglio, o
vera e propria buccia di banana creata per far scivolare il ministro e
costringerla a una figuraccia senza precedenti? Questa seconda ipotesi
sembra la più veritiera. Perché non è pensabile che i direttori
generali di viale Trastevere possano essere così sprovveduti. Adesso si
aspetta il rimedio. Difficile da trovare entro il primo settembre, data
di avvio del nuovo anno scolastico. Le operazioni da effettuare sono
numerose e complesse. Già si parla di un possibile rinvio delle lezioni
al primo di ottobre.
(Augusto Pozzoli da http://www.ilfattoquotidiano.it)
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