"In ogni caso ci
stiamo già attivando per far presentare una serie di ricorsi da parte
di ogni singolo docente danneggiato dai tagli delle ore. Per quanto
riguarda invece il Cnpi abbiamo buone ragioni per credere che esprimerà
parere negativo sulla decisione unilaterale del Miur".
Il parere del Consiglio nazionale della pubblica istruzione potrebbe
però non bastare a far ritornare sui propri passi viale Trastevere,
poiché il suo giudizio rimane per legge obbligatorio (come confermato
dal Tar) ma non vincolante. "Ma non in questa circostanza - obietta
Nigi - perché nell'ordinanza del tribunale regionale è previsto, per la
prima volta, che il Miur dovrà adeguarsi al parere dell'organo
superiore. Il Tar, nella fattispecie, è stato chiaro: per quanto
riguarda il cambiamento della quantità dell'offerta formativa, a corsi
abbondantemente iniziati, quel che sostiene il Cnpi non può essere
reputato un semplice parere. Ma va eseguito".
In tal caso gli studenti delle
seconde, terze e quarte classi dei tecnici, ma anche quelli delle
seconde e terze dei professionali, manterranno l'assetto orario
dell'anno scolastico appena terminato (non verrà applicata riduzione di
ore). E circa 5mila insegnanti delle superiori potranno riappropriarsi
della cattedra perduta. (Apcom)
Redazione