GHIZZONI (PD), CON GELMINI E' NEL CAOS NORMATIVO
(ASCA) - Roma, 20 lug - ''Di due risultati potrà fregiarsi il ministro
Gelmini: aver imposto, senza scrupolo e strategia, il più pesante
taglio agli organici mai subito dalla scuola pubblica (ben otto
miliardi pari a 132.000 posti di lavoro), e aver messo le istituzioni
scolastiche nel caos normativo''. Lo dichiara la capogruppo in
commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni.
''Le due recenti ordinanze del Tar - aggiunge la Ghizzoni - lo
attestano senza ombra di dubbio: l'una dichiara illegittima la
circolare applicativa del riordino della scuola superiore perchè
emanata precedentemente ai testi normativi, l'altra sospende i decreti
che hanno disposto le riduzioni di orario egli istituti tecnici
professionali''.
''Non sono le riforme del ministro Gelmini ad essere 'epocali' -
conclude l'esponente democratica - bensi' ''epocale'' e' il disordine
in cui ha fatto precipitare la scuola e gli studenti, con le loro
famiglie. Non ci troveremmo in questo quadro di incertezza se fosse
stata accolta la proposta del Pd di rinviare di un anno l'entrata in
vigore del riordino delle superiori, che il ministro ha vincolato
esclusivamente ai tagli di bilancio e sottratto ad un confronto vero
con il Parlamento e con il mondo della scuola''.
Puglisi (Pd): Il governo delle illegittimità
La riforma della scuola, così come il resto della politica di centro
destra si regge sulla illegittimità.
Come il Pd aveva denunciato più volte con la propria dura opposizione
in Parlamento e nel Paese il riordino delle superiori è stato fatto dal
Ministro Gelmini contro ogni regola e con circolari illegittime. Il Tar
del Lazio, nonostante non abbia accolto formalmente la sospensiva, ha
ritenuto illegittimo ogni provvedimento.
Ora il Ministro rimandi di almeno un anno ogni atto, altrimenti una
pioggia di ricorsi individuali sui trasferimenti del personale
scolastico impedirà il sereno svolgimento delle lezioni il prossimo
anno.
Non si riforma la scuola con i tagli, né costringendo le famiglie a
scelte al buio o calpestando le competenze degli Enti locali sulla
programmazione della offerta formativa territoriale.
Il Partito Democratico continuerà nelle Istituzioni e nel Paese la
propria battaglia per riaffermare il rispetto delle regole democratiche
e il diritto ad una scuola pubblica di qualità.