Lavorare più a lungo | Aderire fondi pensione | Sfruttare i mercati |
Riscattare la laurea | Investire il TFR | Sfruttare agevolazioni fiscali |
Per chi è nel sistema contributivo o misto l'effetto complessivo è generalmente positivo: la maggior anzianità, che comporta l'applicazione di un coefficiente di calcolo più favorevole, compensa in tutto o in parte il possibile adeguamento triennale dei coefficienti stessi (ipotesi sfavorevole). Il discorso vale anche per la previdenza integrativa: conviene aderire da giovani e, se possibile, allungare la durata del piano di accumulo. Il tempo è un grande alleato, ma lo sono anche i mercati finanziari: se l'orizzonte temporale è sufficientemente lungo, una linea più rischiosa permette ragionevolmente di ottenere una pensione integrativa più ricca. Un'altra chance riguarda il riscatto degli anni di laurea: in genere conveniente perché, considerando la vita media, si incassa di pensione più di quanto si è speso. Il quarto è il Tfr: destinare la liquidazione alla previdenza integrativa è, per i dipendenti, l'unico modo per consentire un montante finale adeguato. Infine c'è il fisco: che, come mostrano le tabelle, dà una grossa mano attraverso la deducibilità sui contributi versati. «Le formule disponibili sono varie, ma complesse -- sottolinea Sorgi -- per questo bisogna stimolare gli operatori del settore a offrire ai lavoratori strumenti di valutazione che permettano loro di fare scelte consapevoli per il proprio futuro previdenziale».
Roberto E. Bagnoli
da www.il corrieredellasera.it