Le voci che girano sul
suo conto sono tante, compresa quella di un suo passibile licenziamento
dal dicastero dell’istruzione per un’altra poltrona, ma sempre dalle
parti del nord Italia dove raccoglie molti consensi. In ogni caso per
la ministra Mariastella Gelmini i
tempi sembrano affrettarsi a suo favore e una promozione, senza corsi
di recupero e sostegno, si starebbe preparando per settembre, se quanto
sostiene Affaritaliani.it si concretizzerà. A settembre infatti dovrebbe essere proprio
lei il novo coordinatore nazionale del Popolo della libertà sostituendo
in un sol colpo la triade: Bondi, La Russa e Verdini e che sarebbe come
dire tre a uno o tre in un colpo. Sul suo conto tuttavia sono volate
anche molte le illazioni, visto il dicastero in cui si trova, che fu di
intellettuali illustri e di accademici di pregio, e vista pura questa
carriera fulminante e inattesa, da oscuro avvocato di provincia,
abilitatesi con un dubbio concorso in Calabria, a consigliere regionale
in Lombardia, dopo un passaggio di presidente del consiglio nel
comune di Desenzano sul Garda dove sarebbe stata sfiduciata per
inoperosità. Ma anche a lei sono state attribuite tante dichiarazioni
che hanno scosso non solo gli insegnanti ma anche il mondo femminile,
come quella scattata subito dopo il parto che l’ha vista mamma di Emma:
le donne che si prendono i congedi per maternità approfittano di un
privilegio, cosa di cui lei non si avvaleva, perché sarebbe andata
subito a lavoro al ministero. O le altre sui precari: la scuola non è
un ammortizzatore sociale; gli insegnanti meridionali hanno bisogno di
corsi di aggiornamento; la scuola è ancora sessantottina, non è né
rigorosa nè seria e non premia i migliori. E altro ancora soprattutto
sul riordino della secondaria superiore che lei ha fatto passare come
“riforma epocale”, mentre è solo, a detta di tutti gli osservatori seri
di cose della istruzione, un taglio storico di cattedre, di ore e di
materie con l’aggravante che sono fatti in termini lineari e non già
mirati. Ma ecco dunque una nuova prospettiva per la ministra Gelmini
che però a Siracusa, durante la sua visita per presentare la nuova
associazione culturale del Pdl ,“Liberamente”, ha avuto il buon cuore
di ricevere una delegazione di precari della scuola, disponibilità che
molti non si aspettavano. E da quell’incontro tuttavia si è capito pure
che non gradisce gli insulti, anzi lo ha detto chiaramente ai
professori che le hanno presentato le loro lagnanze i quali però hanno
ricordato i suoi contro i docenti e la scuola che ha preso in eredità,
più che dal democratico Fioroni, dalla sua compagna di partito, Letizia
Moratti. L’augurio è che se dovesse diventare effettivamente
coordinatrice nazionale dl Pdl non prenda insulti pure dai suoi
colleghi di schieramento.
PASQUALE ALMIRANTE
Pasquale Alirante
p.almirante@aetnanet.org