La fiducia sul maxiemendamento alla manovra economica
rappresenta l’ennesimo atto di arroganza di questo governo. Si blinda
in tal modo un provvedimento ingiusto che viene addirittura peggiorato
dal maxiemendamento. Il commento della CGIL.
Confermato il blocco dei contratti, confermato il congelamento degli
stipendi dei dipendenti pubblici. L’emendamento introduce in più la
sottrazione legalizzata di parte delle risorse definite
contrattualmente per il salario accessorio. Confermato il blocco degli
scatti di anzianità per il personale della scuola. L’emendamento che
prevede l’utilizzo di parte delle risorse derivanti dai tagli agli
organici, oltre a non essere chiaro nei tempi e nei modi, rappresenta
un parziale risarcimento di natura solo economica. Infatti il diritto
del personale alla maturazione degli scatti di anzianità non viene
assolutamente ripristinato.
Tagli alle tutele sociali, innalzamento dell’età pensionabile a 65 anni
per le donne e passaggio obbligato dall’indennità di buonuscita al TFR,
chiudono il cerchio di un disegno politico che colpisce soprattutto i
più giovani e le donne.
I tagli alla formazione all’istruzione, alla ricerca significano meno
servizi per i cittadini, le famiglie e gli studenti. Significano meno
opportunità per i più giovani, significano meno innovazione e sviluppo
economico.
Non abbiamo “fiducia” in un governo che fa pagare la crisi solo ai più
giovani, ai precari ai lavoratori e alle lavoratrici, mentre non toglie
un euro agli alti redditi e agli evasori fiscali.
Non ci arrenderemo mai e continueremo a difendere i servizi pubblici e
le tutele sociali perché rappresentano beni comuni di tutti e strutture
fondamentali di uno stato civile e democratico.
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