Mentre
presidi stanno applicando decreto 150/09 creando tensioni
I dirigenti scolastici starebbero applicando nei confronti dei docenti
dei procedimenti disciplinari più incisivi rispetto al passato, creando
non poche tensioni, ma l'introduzione del decreto leg.vo n. 150/09,
voluto dal ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, Renato Brunetta, per riformare la
disciplina del rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici, non
introduce alcune novità sulle sanzioni da impartire agli insegnanti:
a sostenerlo è il segretario della Uil Scuola Massimo Di Menna, che
oggi ha inviato una lettera di chiarimenti al ministro
dell'Istruzione,. Mariastella Gelmini, al presidente dell'Aran, Antonio
Naddeo, ed allo stesso ministro Brunetta. Nella lettera il sindacalista
sostiene che "il decreto leg.vo n. 150/09, modificando il precedente
decreto leg.vo n. 165/01, ha introdotto una specifica e rigida
procedura nell'ipotesi di avvio di un provvedimento disciplinare nei
confronti del personale dipendente pubblico, senza intervenire sul
sistema di garanzie previste per il personale docente".
Dopo aver illustrato l'intera la normativa che regola le procedure
degli insegnanti, Di Menna sottolinea che "anche quando la sanzione
disciplinare da comminare al personale docente preveda la sospensione
dal servizio (anche per un solo giorno), la validità della stessa è
soggetta all'acquisizione del parere preventivo ed obbligatorio che il
Consiglio nazionale della pubblica istruzione è chiamato a rendere.
Solo la possibilità del ricorso gerarchico - sottolinea - è stata
esclusa per l'abrogazione esplicita dell'art 504 del decreto leg.vo n.
294/94".
Secondo il leader della Uil Scuola c'è necessità di comunicare tutto
questo ai presidi italiani perché la "non corretta applicazione delle
norme relative ai procedimenti disciplinari attivati da dirigenti
scolastici nei confronti del personale docente" starebbe incentivando
un "clima di tensione nelle scuole con riflessi negativi anche sul
normale svolgimento delle attività didattiche".
Pertanto, conclude Di Menna, è indispensabile attuare una
"approfondimento relativo alla corretta applicazione delle norme
richiamate, che se non suffragate da procedure coerenti, sarebbero
destinate ad incidere negativamente su tutti i procedimenti
disciplinari attivati in questa fase di prima applicazione del decreto
leg.vo n.150/2009, con il rischio di essere sottoposti ad un giudizio
di nullità in caso di ricorso al Giudice competente".
(Apcom)
redazione@aetnanet.org