Il Colloquio segna la conclusione delle prove dell’esame di Stato per
ogni Candidato.
Come tutti sanno si deve svolgere sulla base dell’art. 16 dell’O.M.
44/2010 che recita:
Il colloquio deve svolgersi alla presenza dell’intera commissione; ha
inizio con un
argomento, anche in forma multimediale, scelto dal candidato.(…)
Preponderante rilievo deve essere riservato alla
prosecuzione del colloquio, che deve vertere su argomenti di interesse
multidisciplinare proposti al candidato e con
riferimento costante e rigoroso ai programmi e al lavoro didattico
realizzato l'ultimo anno di corso.(…)
Ẻ d’obbligo, inoltre, provvedere alla discussione degli elaborati
relativi alle prove scritte.
La finalità del Colloquio, secondo l’art. 4 del regolamento di esame
(1998), è di evidenziare le conoscenze, competenze e
capacità acquisite dal candidato.
Da vecchio insegnante mi sento di fare qualche osservazione.
Il Colloquio non è una interrogazione sui programmi. Per questo
c’è l’anno scolastico fatto seriamente e concluso con lo scrutinio di
ammissione. Si parla sempre e solo di colloquio, cioè di dialogo con la
commissione scandito da tre momenti.
Il primo è riservato all’argomento scelto dal Candidato. Quanta
confusione e approssimazione in 10 anni di questo tipo di esame! Non si
parla mai di “tesina” ma di argomento. I mass media per banale
approssimazione dicono “tesina” e si è mosso un mondo intero di
sottocultura per preparare belli e fatti da chissà chi questi lavori
scritti, più o meno scaricati da wikipedia, enciclopedia spesso poco
affidabile! E poi tutti preoccupati a ficcare dentro il più
possibile sperando di poter risolvere così la difficoltà del colloquio.
E’ diventato un argomento multidisciplinare. Sbagliato. C’è un
aggettivo nell’O.M.,: “multimediale”. Non si dice multidisciplinare,
solo “multimediale” per permettere ai candidati di dimostrare la
familiarità con i nuovi strumenti tecnologici che i nostri giovani
sanno usare molto meglio degli stessi insegnanti. Questo argomento,
preparato durante un tempo lungo e con l’aiuto di un docente tutor,
meriterebbe veramente dignità di “tesina”. Lasciamo la
interdisciplinarietà alla media inferiore che lavora per unità
didattiche…
La seconda parte del colloquio prevede che sia la commissione a
proporre degli argomenti, questa volta di “interesse
multidisciplinare”. E qui si nota la difficoltà dei commissari. Perchè
al superiore gli insegnanti siamo preparati, ma purtroppo chiusi come
monadi all’interno della nostra disciplina, incapaci di offrire
argomenti interdisciplinari, ma interrogare a raffica. “Hai finito
questa materia, ora parliamo di quest’altra”. E così fino di seguito a
tradire la forma del colloquio da parte della commissione stessa. Il
testo dell’O.M. con un intervento a gamba tesa dell’allora ministro
Moratti è stato “arricchito” da un avverbio imponente come un pesante
macigno che specifica il rilievo “preponderante” di questa seconda
parte. Questo avverbio all’inizio del decennio di esame mancava. E
perché la Moratti ha mezzo un carico? Soltanto perché nei primi anni le
commissioni risolvevano tutto l’esame con la trattazione della “tesina”
super copiata dai candidati e non si teneva conto della preparazione su
tutte le discipline nel suo complesso, saltando completamente questa
seconda parte del colloquio. Ora però il “preponderante” viene
utilizzato per rendere ostica e snervante la prova orale in modo
esagerato.
La terza parte del colloquio prevede l’obbligo della discussione sui
tre elaborati scritti. Questa ultima parte spesso è frustrante perché,
ammesso che nella discussione emergano elementi a favore dei candidati,
ormai il voto degli scritti è registrato e quindi se il candidato
“vincesse” in questa discussione un certo vantaggio potrebbe averlo
solo nel punteggio complessivo del colloquio. Ma… a proposito dei 30
punti/30 di colloquio spesso c’è da parte della commissione un falso in
atto pubblico. Quante volte, prima dell’entrata di un candidato, i
commissari si chiedono: “Quanti punti ha bisogno questo per arrivare
almeno a 60/100”. E succede che alunni con preparazione scadente
prendono più punti rispetto a colleghi molto più bravi e di cui non ci
preoccupiamo troppo!!!
Noi insegnanti non vogliamo avere rotture: promossi il più
possibile tutti. E se no scattano i ricorsi, le rotture e non abbiamo i
soldi per pagarci gli avvocati per i tribunali competenti. W l’Italia.
Povera patria. Finisce sempre a tarallucci e vino. Buon colloquio a
tutti!!!
(Gianni Sicali)