1 - DOPO I 25 MILA SCUTINI BLOCCATI, PRESIDIO PERMANENTE DEI COBAS AL
SENATO CONTRO LA FINANZIARIA DA MASSACRO
Dopo lo straordinario successo (25 mila blocchi in due giorni) dello
sciopero degli scrutini, indetto dai COBAS, la mobilitazione prosegue
in difesa della scuola pubblica e contro la Finanziaria-massacro (che è
da pochi giorni all’esame in Commissione Senato, per essere in aula,
secondo le previsioni, il giorno 6 e 7 luglio), il decreto che contiene
la sanguinaria manovra tremontiana, che dovrà essere approvato, pena
decadenza, nei due rami parlamentari entro la fine di luglio.
Dopo che per mesi il governo Berlusconi aveva sparso assurdo ottimismo
sulla stabilità della situazione economica italiana, ora, con un
grottesco voltafaccia, cerca di varare una Finanziaria-massacro, che
colpisce ulteriormente i salariati, soprattutto della scuola e del
pubblico impiego, i precari e i pensionati, che negli ultimi due anni
hanno pagato abbondantemente per una crisi che i grandi potentati
economici e politici hanno provocato, mentre i governi europei
dilapidavano centinaia di miliardi per soccorrere banche e imperi
finanziari. Come se non bastassero i milioni di licenziati e
cassaintegrati, l’ingigantimento del precariato, la carneficina nella
scuola pubblica ove si tagliano 44 mila posti di lavoro, con
conseguente espulsione in massa dei precari, mentre è enorme l’evasione
fiscale e la corruzione, la Finanziaria blocca in tutto il PI i
contratti per tre anni, imponendo a circa 4 milioni di lavoratori/trici
un taglio salariale medio di 2000 euro. Nella scuola, vi si aggiunge il
blocco per tre anni degli “scatti di anzianità”, che provoca un furto
salariale medio intorno ai 5000 euro. Si sposta di un anno la pensione
di anzianità, il pensionamento a 65 anni per le donne verrà anticipato
al 2012, si dimezzano le spese per i precari del P.I. e l’enorme taglio
di finanziamenti agli Enti locali significherà ulteriori tasse locali
e/o drastica riduzione dei servizi sociali. E in parallelo,
nell’industria, la Fiat, a partire dal diktat a Pomigliano, guida un
assalto ai residui diritti degli operai e all’occupazione, che per
fortuna sta incontrando una strenua resistenza - espressasi anche con
tantissimi NO e astensioni nel referendum-capestro del 22 giugno - da
parte dei lavoratori di Pomigliano e del gruppo Fiat.
Dal 25 giugno, dunque, continua il presidio permanente dei COBAS contro
la Finanziaria-massacro davanti al Senato (P. Navona angolo Corsia
Agonale), con l’obiettivo di:
• far cancellare il blocco
dei contratti nel PI e degli scatti “di anzianità” nella scuola,
• annullare i 44 mila tagli
nella scuola, la riduzione dei servizi sociali e il peggioramento delle
pensioni,
• l’assunzione stabile dei
precari,
• la tutela dei pensionati e
dei disoccupati,
• una tassazione seria delle
rendite e delle operazioni finanziarie, dei grandi patrimoni, degli
alti redditi e stipendi,
• la restituzione dei diritti
sindacali ai COBAS.
Invitiamo tutti i lavoratori, i precari, i pensionati, i disoccupati,
gli studenti, i cittadini a partecipare al presidio, soprattutto, nei
giorni del 6 e 7 luglio 2010, quando la finanziaria passerà nell’aula
del Senato per il voto.
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2 - IL TAR DEL LAZIO SOSPENDE L'EFFICACIA DELLE CIRCOLARI DI GELMINI SU
ISCRIZIONI NELLE SCUOLE SECONDARIE, ORGANICI DI OGNI ORDINE E GRADO E
MOBILITÀ
I provvedimenti del Governo sulla scuola non solo distruggono la scuola
pubblica con un taglio di 8 miliardi di euro, di 87.000 posti di
insegnamento e di 45.000 posti di personale non insegnante, ma sono
illegittimi.
Il TAR del LAZIO, con ordinanza n. 1023 del 25-6-10, ha accolto la
richiesta dei legali dei ricorrenti e ha disposto la sospensione dei
provvedimenti impugnati ed ha ordinato al Miur di depositare nel
termine di quindici giorni una " documentata relazione che riferendo
sui fatti di causa, controdeduca puntualmente sui motivi dedotti con il
ricorso".
Il TAR ha rinviato al 19 luglio la prossima udienza per decidere se
confermare o meno la sospensione dei provvedimenti impugnati.
La sospensione comporta che fino a quella data tutte le operazioni
sull’organico e i relativi trasferimenti del personale perdente posto e
quelle sulle iscrizioni sono congelate. La serie di illegittimità
compiute dal ministro, che – usando circolari come fossero leggi - ha
forzato tempi e procedure della riforma al solo scopo di incassare i
tagli di spesa , ha messo nel caos le scuole e mette a rischio l’inizio
regolare del prossimo anno scolastico.
L’arroganza del Ministro è giunta fino al punto da non partecipare
all’udienza davanti al TAR del 24 giugno, neppure presentando memoria
scritta. Il ricorso è stato presentato da 755 docenti, genitori,
personale Ata, studenti, unitamente al Comitato Nazionale per la scuola
della Repubblica, al Comitato Bolognese Scuola e Costituzione e al
Crides di Roma, ed è stato organizzato dai Coordinamenti scuole
superiori di Roma, Bologna, Firenze, Pisa, Padova, Vicenza, Parma,
Modena, Ferrara, Milano nonché dal Tavolo regionale della Toscana per
la difesa della scuola statale.
Il danno derivante dalla operazione governativa è gravissimo. I
genitori hanno dovuto procedere all’iscrizione dei figli alle prime
classi dei nuovi indirizzi per l’a.s. 2010/11:
• senza conoscere i programmi di studio;
• sulla base del piano dell’offerta
formativa dello scorso anno che gli Istituti non sono stati in grado di
aggiornare, in mancanza dei programmi e dei regolamenti definitivi;
• senza alcuna garanzia, per gli
iscritti alle prime classi dei professionali, che gli istituti statali
siano in grado di offrire la qualifica professionale triennale finora
prevista, visto che la competenza al riguardo è soggetta alle decisioni
delle singole Regioni.
I genitori e gli studenti già iscritti agli istituti tecnici e
professionali e che frequenteranno le prossime classi seconde terze e
quarte si troveranno a loro insaputa dal prossimo settembre l’orario
ridotto da 2 a 4 ore. Essi sono stati iscritti d’ufficio alla classe
successiva senza essere informati del cambiamento e senza conoscere le
materie soggette alla riduzione d’orario.
I Collegi dei docenti sono stati impossibilitati a definire un nuovo
piano dell’offerta formativa:
• i nuovi indirizzi di studio sono stati imposti
tramite pubblicazione sul sito del Ministero nel mese di marzo. In tal
modo è stato impedito agli Istituti di avanzare le loro motivate
proposte di modifica delle confluenze fra gli indirizzi del vecchio e
del nuovo ordinamento, come pure previsto dall’art.13 c.5 del
regolamento di revisione dei Licei;
• i Collegi non sono stati in grado di definire il
loro nuovo piano dell’offerta formativa da presentare ai genitori
all’atto dell’iscrizione;
• è stato imposto ai Collegi l’adozione dei libri di
testo entro il 31 maggio per le nuove classi prime senza che fossero
definiti i nuovi programmi (Indicazioni per i Licei, Linee guida per i
Tecnici e Professionali), che sono stati modificati più volte e sono
ancora in via di pubblicazione definitiva. Molti collegi hanno
rifiutato di deliberare al riguardo, altri hanno adottato testi
improvvisati e definiti in base alle prime bozze dei programmi, che
sono state poi profondamente modificate anche in seguito al parere del
CNPI e delle Associazioni professionali.
Il caos provocato dal Miur riguarda anche gli organici dei docenti:
• è incerto a quali
insegnanti verrà affidato l’insegnamento delle discipline introdotte
dai nuovi ordinamenti e non previste dai precedenti;
• Sono in enorme ritardo le
operazioni di definizione dell’organico e quindi quelle di mobilità; in
questo momento sono in fase di definizione quelle della sola scuola
primaria;
• I docenti si
troveranno trasferiti d’ufficio sulla base di un organico basato per il
prossimo anno su classi di concorso "atipiche" ovvero di classi
prodotte da una commistione fra le vecchie classi e quelle previste dal
regolamento di revisione, previsto dal comma 3 dell’art. 64 della Legge
133/08, che risulta approvato dal CDM il 12/06/09, ma è rimasto
congelato nel suo iter. In tal modo alcune graduatorie verranno
penalizzate dall’unificazione con altre.
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3 - PUBBLICATI CALENDARI SCOLASTICI PER L'A.S. 2010/11
Sul sito dei Cobas Scuola di Palermo
(http://cobasscuolapalermo.wordpress.com/archivio-documenti/calendari-scolastici-200910/si)
si possono consultare i calendari scolastici delle singole regioni per
il prossimo a.s.
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Per approfondire e tenersi aggiornati su scuola e mobilitazioni:
www.cobas-scuola.it
www.cespbo.it
www.cobas.it http://cobasscuolapalermo.wordpress.com
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A presto
Carmelo Lucchesi (Cobas scuola, Palermo)