La quota di risparmi del 30% che la precedente
finanziaria destinava alla valorizzazione dei docenti non verrà
congelata dalla manovra «lacrime e sangue» contro la crisi. Lo ha
precisato il ministro dell'Economia in persona, Giulio Tremonti,
intervenendo ieri mattina in un incontro organizzato dai sindacati
della scuola Cisl, Uil, Snals, Confsal e Gilda. Per la scuola, insomma,
ci sarebbe un minimo spiraglio che potrebbe evitare il blocco degli
scatti di anzianità. «Quello che è stato acquisito per legge - ha detto
Tremonti - è un diritto. Attraverso intese tra le parti sociali e il
ministro Gelmini ci sarà poi l'attribuzione dei risparmi. La quota di
risparmi era per il miglioramento della scuola e per il personale». «Il
blocco vale per gli stipendi - ha concluso il ministro - ma non vale in
quota risparmi». (da Il Manifesto)
I sindacati, che si erano riuniti il 15 giugno scorso al teatro
Quirino, brindano alla piccola vittoria: non è da tutti incassare una
partecipazione del ministro a un'iniziativa sì pubblica ma che aveva il
carattere di una riunione sindacale - anche se non dichiarata. «La
nostra è evidentemente una strategia che paga - spiega Francesco
Scrima, segretario della Cisl scuola - lo sciopero, secondo noi va
usato "qb", quanto basta, noi abbiamo scelto un'altra strada:
confrontarci ogni giorno con il governo e con il parlamento. A qualcosa
è servito». Il riferimento è, manco a dirlo, alla scelta della Cgil che
invece il 12 giugno ha portato in piazza migliaia di persone per una
manifestazione sul lavoro pubblico e in generale contro la manovra. Ma
la Cgil non ci sta a far incassare il risultato ai sindacati che
scelgono la via della trattativa: «Non si può dichiarare prima che la
manovra è equa e poi chiedere modifiche quando le proteste dei
lavoratori ti impongono di farlo - ha dichiarato il segretario della
Flc Cgil Mimmo Pantaleo - Adesso, guarda caso il giorno prima dello
sciopero generale, c'è chi vorrebbe intestarsi risultati, tentando di
recuperare il terreno perduto con incontri informali e segreti che
nulla hanno a che fare con l'autonomia del sindacato». Se risultati ci
saranno, aggiunge Pantaleo «saranno il frutto della mobilitazioni dei
lavoratori». (ci.gu.)
redazione@aetnanet.org