Una manovra da 25 miliardi a carico solo di lavoratori, pensionati,
disoccupati, precari. Ecco cosa propone il Governo per uscire dalla
crisi. Una crisi certamente di dimensioni internazionali che il governo
Berlusconi non ha saputo né voluto gestire. Un governo sprecone, che in
due anni ha eroso l’avanzo costruito dal governo Prodi, senza idee né
politiche che prepara una legge finanziaria ingiusta e iniqua che
toglie a chi ha di meno e non chiede 1 euro a chi ha di più.
I lavoratori pubblici pagheranno a caro prezzo l’incapacità dei nostri
governanti di amministrare la cosa pubblica: in termini di soldi e
diritti, con il blocco per 3 anni degli stipendi e dei rinnovi
contrattuali, mentre il congelamento delle carriere nella scuola
metterà un’ipoteca anche su buonuscita e pensioni. Qualcuno la crisi la
pagherà per sempre. Salvi, invece, i grandi patrimoni e le rendite
finanziarie: nulla a loro carico, neppure sulle transazioni
finanziarie, quelle operazioni che permettono a pochi molto ricchi di
lucrare sulla crisi. Lavoratori e cittadini la crisi la pagheranno 2
volte: con il taglio degli stipendi e il taglio dei servizi, a cui
saranno costretti gli enti locali. Chi perderà il lavoro – e saranno
molti – la pagherà 3 volte. E intanto gli evasori ringraziano.
Questa manovra non sarà nemmeno sufficiente e dovremo aspettarci
ulteriori “correzioni” negli anni a venire. Il prezzo pagato sarà a
perdere, perché non c’è nessuna misura a favore del rilancio
dell’economia, dell’occupazione, nessun investimento in innovazione...
niente di niente.
La Cgil proclama lo sciopero perché ci sono alternative alla manovra
del governo, eccone alcune:
• la lotta all’evasione per far emergere 50 miliardi
in 3 anni
• la lotta alla corruzione, che ci costa 60 miliardi
l’anno
• la lotta agli sprechi nella pubblica
amministrazione per recuperare 80 miliardi
• abbassamento degli stipendi di politici e top
manager
• aumento dell’aliquota fiscale per i redditi alti
e poi il piano straordinario per il lavoro basato su buoni investimenti
che permette di rilanciare l’economia e l’occupazione.
FLC-CGIL