Come
era prevedibile, il forte taglio al personale docente della scuola
anche per il prossimo anno scolastico 2010-2011 (- 26.000 posti totali, di cui oltre 8.700
nella sola scuola primaria), oltre a “trasformare” il modello
didattico del tempo pieno in “tempo di parcheggio” e, dunque, a
pregiudicare la qualità dell’offerta formativa nella scuola pubblica,
ha prodotto anche un forte esubero di personale.
Nella scuola primaria, dove gli organici sono ormai definitivi e dove
sono stati effettuati anche i trasferimenti di personale, emerge alla
fine una situazione di esubero di oltre 2.500 docenti.
Un dato preoccupante, anche perché concentrato in modo particolare
(oltre l’80%) in alcune regioni del sud: 863 docenti in esubero in
Campania, 828 in Sicilia, 454
in Puglia, 207 nel Lazio, 71 nelle Marche, 67 in Abruzzo, 44 in
Calabria, 42 in Molise, 31 in Veneto, 19 in Sardegna, 18 in Piemonte.
La creazione di questo forte esubero di personale docente nella
primaria è dovuto ai tagli, ma anche al fatto che, rispetto allo scorso
anno, i pensionamenti nella scuola per settembre 2010 sono molti di
meno. Questo esubero di personale, da utilizzare comunque in organico
di fatto su eventuali posti in deroga o sui pochi posti vacanti,
determinerà, a sua volta, il licenziamento di un sempre maggiore numero
di precari, che andrà ben oltre il taglio dei posti in atto. (Da
Flc-Cgil)
Redazione