Ho ritrovato degli appunti nella mia agenda del 2008, anno in cui l'On.
Gelmini ha occupato lo scranno di Ministro della Repubblica Italiana.Il
nostro Onorevole Ministro diceva:
1. gli studenti dovrebbero essere spronati a dare il
meglio attraverso "la cancellazione del sistema dei debiti formativi e
l'aumento della selettività dei meccanismi di avanzamento scolastico,
anche attraverso la reintroduzione degli esami di riparazione".
2. Per coloro che sono in difficoltà occorrerebbe
prevedere "all'interno del piano dell'offerta formativa delle singole
istituzioni scolastiche, anche consorziate tra loro, appositi moduli
integrativi obbligatori che diano l'opportunità, senza oneri a carico
dello studente, di recuperare nel corso dell'anno eventuali
insufficienze nelle singole materie" e per i più bravi incentivare "gli
interventi volti alla concessione di borse di studio legate al merito,
ferma restando la necessità di garantire un sistema adeguato di
sovvenzioni a studenti meritevoli in stato di necessità".
3. Per spingere i docenti a lavorare "meglio"
dovrebbe essere eliminato "ogni automatismo nelle progressioni
retributive e di carriera degli insegnanti".
4. Bisognerebbe liberalizzare progressivamente la
professione docente "attraverso la chiamata nominativa da parte delle
autonomie scolastiche su liste di idonei, con un periodo di prova di
due anni scolastici propedeutico all'assunzione a tempo indeterminato"
e dare "la possibilità alle singole istituzioni scolastiche di
stipulare con singoli docenti contratti integrativi di tipo
privatistico".
Oggi 4 giugno 2010 devo
oggettivamente constatare che nulla dei suoi propositi è stato attuato.
1. I debiti formativi sono rimasti, con
l'introduzione di nuove tabelle per il calcolo del credito scolastico,
che rafforzano l'idea di mantenere questo modello valutativo
dell'avanzamento scolastico.
2. I fondi per i corsi di recupero sono stati
diminuiti e le scuole sono state messe in difficoltà nell'organizzare i
corsi IDEI.
3. Gli automatismi di avanzamento di carriera sono
stati tolti, nel senso che hanno congelato per un triennio
qualsiasi beneficio economico, anche quelli dovuti (diritti acquisiti).
4. Non è riuscita a liberalizzare la professione
docente attraverso la chiamata diretta, ma con l'aiuto del decreto
150/09, ha reso i docenti meno liberi e più schiavi dei loro dirigenti.
A nome della categoria docente, mi sento in dovere di far sapere
all'On. Ministro Gelmini, che la scuola italiana merita una difesa
maggiore di quella che Ella è riuscita a fare fino ad oggi, e che anche
se personalmente non condivido le linee politiche di questo governo,
sarebbe il caso di fare quello che c'è scritto nel programma di governo
e non utilizzare, come sempre capita da due anni a questa parte, la
scuola solo per recuperare risorse economiche al fine di parare i
guasti di una politica miope e inadeguata.
Lucio Ficara
(Presidente provinciale di Proteo Fare Sapere Reggio Calabria)