Ho partecipato oggi all’occupazione pacifica dell’USP di Ferrara da
parte del personale della scuola e conseguente incontro con il
Dirigente dell’Ufficio, dr. Vincenzo Viglione. L’azione doveva essere
pan-sindacale, ma i tempi stretti di organizzazione e qualche contrasto
l’hanno impedito.
L’incontro è stato cortese e ricco di interventi. Le risposte del dr.
Viglione però sono state sostanzialmente una serie di “j’accuse”
disseminati in un discorso articolato e non sempre ben individuabili.
Analizzato ora il mio disagio a quel discorso, mi metto alla tastiera
(alfabetica) per rispondere a mia volta, in modo tardivo rispetto
all’occasione, ma credo che sia doveroso rispetto ai colleghi presenti.
Il Dirigente ha rappresentato la situazione dei tagli agli organici,
poi, al segretario della FLC che gli chiedeva una presa di posizione
ufficiale, credo nella sua qualità di dirigente all’interno del sistema
di scuola pubblica, perché la gravità della situazione non possa essere
negata o sottovalutata, il dr. Viglione ha sostanzialmente detto
(ovviamente riassumo, e ovviamente riassumo quello che ho capito io):
- l’USP è diventato una “stanza” dell’USR, non lo sapete? Non ho il
potere di prendere una posizione. É improprio chiedermelo
- Sono dieci anni che avvengono tagli alla scuola, dove eravate?
- Non è mai avvenuto che la chiusura di un plesso fosse condivisa, i
tagli sono necessari, non lo sapete?
- Vi mobilitate ora che si va a toccare il vostro interesse
“particulare”, dove eravate?
- Il rapporto di lavoro è stato privatizzato, non lo sapevate?
- Anche l’autonomia c’è da molti anni, dove eravate?
- Nessuno ha riconosciuto nel passato l’eccesso di tempo pieno.
Salto l’ultima osservazione e risalgo l’elenco cercando di dare le mie
risposte al dr. Viglione, per condividere il mio pensiero con i
colleghi a cui capiterà di leggere.
1. Abbiamo l’autonomia, ma chi nella scuola ha idee, cosa potrà fare se
non sa nemmeno di quante persone e di quanti soldi potrà disporre?
Dicono: «Ma l’autonomia è organizzativa!» Sì! Ci siamo “divertiti”
qualche anno a spostare l’inizio delle lezioni, poi in Emilia Romagna è
sembrato che le scuole fossero troppo autonome, e siamo tornati a
inizio di lezioni imposto. Voglio comunque dire che molti dei presenti
oggi nella Sala delle Muse, erano come me -quindici anni fa-
decisamente contro l’autonomia, sia in questa forma farsesca, che in
un’altra eventualmente radicale.
2. Il rapporto di lavoro è stato privatizzato, ma mai come quest’anno
abbiamo colto come questa privatizzazione sia a senso unico e a nostro
danno: se qualcosa nel contratto non piace al ministro della Funzione
Pubblica, emana un decreto con cui attribuisce al ministero la
competenza su quello che non gli piace. E già che ci sono, a proposito
di contratti, sarebbe magari opportuno verificare, ogni tanto, fino a
che punto sono rappresentativi i sindacati con cui si firmano accordi
separati su nuovi modelli contrattuali.
3. Se ora finalmente protestiamo in tanti è perché la misura è colma e
urla giustizia il trattamento del “blocco dei tre anni”, comune al
pubblico impiego come se la colpa della crisi fosse delle persone che
vivono con lo stipendio, e in particolare degli insegnanti.
4. A proposito di tagli necessari dico che se i tagli sono forse
necessari, i tagli alla scuola sono sicuramente dannosi alla società,
perché corrispondono al depauperamento delle risorse umane. Non si è
mai protestato per abbondanza (?) di docenti perché non esiste un
eccesso di istruzione.
5. E’ vero, sono dieci anni che l’USP viene isolato e “demolito”, così
come il modello di istruzione pubblica. Qui non si può non rimproverare
alla CGIL, oggi “eroica”, e al maggior partito di opposizione, il
grande errore del 2000, l’immissione nel sistema pubblico delle scuole
private, per cui, ora che non ci sono soldi per le scuole pubbliche, si
danno comunque alle private. Personalmente sono certa che si tornerà
indietro, ma in un’altra era…
Ferrara, 3 giugno 2010
Cinzia Piccinini (cinpic@alice.it)
Ass. Professione Insegnante