In media 2mila euro mancata progressione carriera, meno per Ata
Roma, 31 mag. (Apcom) - Per gli insegnanti della scuola lo stop degli
scatti di anzianità fino a tutto il 2012, previsto dalla manovra
finanziaria firmata oggi dal Capo dello Stato, comporterà un mancato
incremento stipendiale medio di 2mila euro lordi: la stima riguarda
circa 200mila docenti che nei prossimi tre anni avrebbero dovuto
usufruire del cosiddetto passaggio di 'gradone'. Per i docenti il danno
economico è particolarmente gravoso perché lo scatto di anzianità non
avviene ogni due anni, come previsto negli altri comparti pubblici, ma
ogni cinque-otto anni: quando l'insegnante raggiunge l'anzianità
prevista, nella busta paga si applica, con modalità automatica, un
incremento medio pari a quasi 180 euro lordi. L'importo varia in base
agli anni di anzianità acquisiti: a tal fine valgono pure quelli di
pre-ruolo, anche se vengono conteggiati per intero solo i primi quattro
anni di precariato. Più si sale di anzinità, quindi, più il mancato
aumento sarà maggiore: per un docente della scuola superiore con
vent'anni di servizio alle spalle, ad esempio, con un importo lordo
annuo attorno ai 28mila euro, lo scatto automatico corrisponde a quasi
3mila euro lordi (circa 250 euro al mese). Per il personale non docente
- amministrativi, tecnici ed ausiliari - il mancato passaggio da un
'gradone' all'altro comporterà un danno economico minore: un
collaboratore scolastico neo assunto, ad esempio, che guadagna 14.900
lordi l'anno, per effetto del blocco ne perderà 290. I sindacati della
scuola in questi giorni hanno chiesto al governo di recuperare, alla
fine del 2013, gli scatti sessennali che dovessero essere perduti per
effetto del decreto e che per gli insegnanti sono l'unica forma di
progressione della carriera: nel testo del dl la correzione, che
avrebbe un impatto negativo anche sull'entità della pensione, non è
stata però apportata. Per il personale della scuola l'ultima speranza,
a questo punto, è che ci pensi direttamente il Parlamento.
D'Alema: Tagli disastrosi, Pd è vicino agli insegnanti
Assurdo disinvestire sulla formazione
Roma, 31 mag. (Apcom) - I tagli operati dal governo sulla scuola sono
"disastrosi" e il Pd vuole essere "vicino agli insegnanti che ogni
giorno svolgono il loro lavoro tra mille difficoltà". Lo ha detto
Massimo D'Alema che oggi, nell'ambito di un'iniziativa del Pd che ha
visto diversi parlamentari visitare istituti scolastici in tante parti
d'Italia, si è recato nella periferia romana, al Villaggio Prenestino,
per incontrare studenti e insegnanti di una scuola elementare e di una
scuola media.
"Siamo preoccupati perchè pensiamo che sia assurdo disinvestire sulla
scuola e la formazione", ha detto il presidente del Copasir ricordando
il "taglio di 8 miliardi di euro e di 80mila insegnati già operato dal
governo l'anno scorso, taglio che oggi sta dando i suoi frutti
disastrosi. In nessun paese civile - ha aggiunto - si disinveste sulla
formazione e sulla scuola. Il governo ha criminalizzato i dipendenti
pubblici chiamandoli fannulloni e questo è devastante per il paese
perchè invece il loro ruolo è fondamentale. Io sono qui oggi per
parlare con loro, per dire la nostra, ma anche per ascoltarli ed
esprimere la vicinanza del Pd a chi ogni giorno si impegna pur tra
tante difficoltà".
Scuola/ Pantaleo (Flc Cgil): nuovo attacco a sistema conoscenza
"Reagiremo con tutte le iniziative possibili"
Roma, 31 mag. (Apcom) - Dalla manovra del Governo viene portato avanti
un "ulteriore duro attacco al sistema della conoscenza pubblica": così
in una nota Mimmo Pantaleo, segretario generale Flc Cgil, secondo il
quale nel prossimo anno scolastico sono previsti tagli di 25.600
docenti e di oltre 15.000 tecnici amministrativi. Altri 20.000 precari
"non avranno più le supplenze annuali, le scuole sono senza soldi,
molte universita' sono in gravissime difficolta' ed aumentano le
tasse".
"A ciò - spiega - si aggiungono le misure del decreto con il blocco dei
salari per quattro anni in tutto il pubblico impiego, con il blocco
degli scatti d'anzianità nella scuola, con il blocco del turn over, con
la riduzione del 50 per cento del fondo per garantire la continuità dei
contratti dei precari nelle università e nella ricerca, con la
soppressione di importanti enti di ricerca".
La Flc Cgil spiega quindi che reagirà "con tutte le iniziative
possibili" a partire dalle occupazioni degli istituti di ricerca
soppressi, dall'occupazione degli uffici regionali e provinciali
scolastici, dalla manifestazione nazionale del 12 e dello sciopero
generale del 25 giugno.