ATTENTION DEFICIT HYPERACTIVITY DISORDER
In tutte le scuole vi è la presenza di persone umane affette da ADHD "disturbo da deficit di attenzione e iperattività". Il problema socio-sanitario è spesso sottovalutato o ignorato anche se provoca disturbi dell'apprendimento nella persona affetta dal problema e la non serena governabilità del gruppo classe .
Il problema si manifesta con un'evidente difficoltà del bambino/a a mantenere l'attenzione e la concentrazione per un periodo di tempo sufficientemente prolungato, atto a favorire un apprendimento adeguato . Si possono inoltre riscontrare aspetti di impulsività, con difficoltà di autocontrollo nelle relazioni interpersonali.
Nella scuola e, a volte nei servizi sanitari delle USL, si attribuisce la causa del disturbo a problemi relazionali all'interno della famiglia ovvero con una impostazione teorica superata .
Il bambino ADHD mette in crisi gli insegnanti: è un bambino che appare intelligente, vivace, eppure non impara. Se non impara deve essere poco intelligente oppure non si impegna, è uno scansafatica: questa è la conclusione che si trae. In entrambi i casi sbagliata.
Capire perché è sbagliata esige che si sappia precisamente che cos'è l'ADHD.
L'ADHD è una disfunzione prevalentemente neurobiologica, che può essere completamente spiegata solo nell'ambito di un modello causale di tipo neuro-psico-pedagogico e sociale.
Gli insegnanti non capiscono il problema e accusano il bambino o la famiglia; i genitori accusano la scuola o i servizi sanitari per l'incapacità di risolvere il problema; allora anche gli operatori dei servizi finiscono con l'accusare scuola e famiglia. In questa dinamica negativa si cerca costantemente di riversare la colpa sugli altri per il fatto che il bambino è ADHD, cosa di cui in realtà nessuno ha colpa, essendo l'ADHD un fatto biologicamente determinato.
Non esiste un modello risolutivo .
Le indicazioni più recenti indicano come principale possibile intervento : (...buon senso...) creare un clima favorevole, fatto di comprensione, disponibilità e affetto e una costante collaborazione tra gli attori dello scenario in cui il bambino/a vive: la famiglia, la scuola, l'USL.
Per i dovuti approfondimenti della problematica si consiglia di visitare il sito :
http://www.aifa.it
Salvatore Ravidà