Il 5 in piazza Cisl, Gilda, Cobas. Il
12 Cgil, Uil, Unicobas; sciopero scrutini da 7 al 15; Flc: occupazione
degli USP e USR il 3 e 4 giugno
(ASCA) - Roma, 27 mag - Manifestazione nazionale per bloccare la
''Finanziaria-massacro e i tagli nella scuola''. A convocarla sono i
Cobas per il 5 giugno a Roma (P. della Repubblica ore 15) insieme ai
due giorni di sciopero nazionale della scuola durante lo svolgimento
degli scrutini, convocato il 7-8 giugno in Emilia-Romagna, Calabria e
nella Provincia di Trento; 10-11 giugno nelle Marche, Puglia e Veneto;
11-12 giugno in Sardegna e Umbria e 14-15 giugno in tutte le altre
regioni e nella Provincia di Bolzano.
''L'ultima tappa del massacro della scuola - afferma Piero Bernocchi
portavoce nazionale Cobas - e' la piu' sanguinosa.
Nel prossimo anno scolastico spariranno 26 mila posti di lavoro tra i
docenti e circa 15 mila tra gli Ata, con una espulsione di massa dei
precari. Dopo i massicci tagli gia' operati quest'anno e la
catastrofica 'riforma delle superiori', Tremonti-Gelmini accelerano la
distruzione della scuola pubblica. E come se non bastasse, il governo
ha varato una Manovra Finanziaria che colpisce in particolare i
lavoratori/trici del pubblico impiego e ancor piu' quelli della scuola.
Dopo che per mesi Berlusconi aveva spergiurato sulla favorevole
situazione economica italiana, ora, con un voltafaccia a 180*, viene
imposta una Manovra-massacro, definita 'inevitabile per non finire come
in Grecia'''.
''Nella scuola, come in tutto il P.I. - conclude Bernocchi - verranno
bloccati i contratti per tre anni: e poiche', secondo l'Ipca (indice
europeo prezzi), tale aumento sarebbe nel triennio di oltre il 6%, 4
milioni di lavoratori/trici subiranno un taglio salariale tra i 1500 e
i 1800 euro. Ma in piu', nella scuola, si aggiunge il blocco per tre
anni degli ''scatti di anzianita''', che, sommato al precedente,
provoca un furto salariale medio intorno ai 6000 euro. Per tutti i
lavoratori, poi, si sposta di un anno la pensione di anzianita', il
pensionamento a 65 anni per le donne verra' anticipato al 2016 mentre i
dipendenti pubblici verranno derubati della liquidazione, ricevendola
non piu' all'uscita dal lavoro ma diluita in tre anni''.
Manovra/Sindacati scuola:a giugno
manifestazioni e stop scrutini
Il 5 in piazza Cisl, Gilda, Cobas. Poi
tocca Cgil, Uil, Unicobas
Roma, 28 mag. (Apcom) - A due giorni dalla presentazione della manovra
finanziaria, che per il comparto istruzione prevede il blocco del
contratto e degli scatti di anzianità per tre anni, i sindacati della
scuola fanno sentire la loro voce attivando un fitto piano di
contestazioni a partire dal mese di giugno: per il momento si tratta di
iniziative individuali, a livello di singola sigla, ma la
sovrapponibilità dei motivi della protesta potrebbe indurre i sindacati
anche ad attuare una mobilitazione unitaria. Questo il piano delle
proteste. Oggi la Flc-Cgil ha approvato all'unanimità un ordine del
giorno di denuncia delle gravi conseguenze recessive della manovra
economica del Governo: i lavoratori della conoscenza hanno annunciato
che assieme a famiglie, studenti, ricercatori e precari, procederanno
all'occupazione degli Uffici scolastici provinciali e regionali il 3 e
4 giugno prossimi. Previste anche assemblee pubbliche e nei luoghi di
lavoro. Oltre che l'adesione alla "manifestazione che si terrà a Roma,
il 12 giugno, da piazza della Repubblica a piazza del Popolo con la
Cgil e la Fp, insieme a tutte le lavoratrici e i lavoratori, agli
studenti, ai pensionati che non vogliono che il prezzo della crisi
gravi sempre 'tutto sulle nostre spalle'". Contro gli effetti della
manovra, in particolare il blocco delle progressioni di anzianità, "una
misura che contrasteremo con forza se non verrà modificata l'attuale
stesura del decreto sull'emergenza", anche la Cisl Scuola scenderà in
piazza: lo farà il 5 giugno a Roma. "Lo annunciamo - spiega il leader
della Cisl Scuola, Francesco Scrima - convinti di non venir meno ai
nostri doveri di responsabilità perché si tratta di una misura iniqua,
di un inconcepibile accanimento verso una categoria che sta già pagando
un alto prezzo alle politiche di contenimento della spesa, oltre a
condividere i pesi che la manovra scarica sull'insieme dei pubblici
dipendenti, a partire dal blocco dei contratti".
I diritti non vanno in ferie, continua
e si intensifica la mobilitazione dei lavoratori della conoscenza, il
12 giugno 2010 grande manifestazione nazionale della CGIL insieme a FLC
e FP
Il Comitato direttivo nazionale della FLC CGIL, nella sua prima
riunione operativa dopo il congresso di San Benedetto del Tronto, ha
approvato all'unanimità un ordine del giorno di denuncia delle gravi
conseguenze recessive della manovra economica del Governo.
I più penalizzati sono i settori pubblici e della conoscenza, ridotti i
salari e, soprattutto, il welfare, i diritti dei più deboli, dei
precari, dei pensionati, delle famiglie.
Altri tagli si aggiungono a quelli già programmati per scuola,
università e ricerca.
Diventa difficile anche la sola gestione ordinaria di scuole e
università, la ricerca pubblica sta per essere smembrata,
disarticolata, liquidando le nostre migliori intelligenze.
Anziché investire in conoscenza, programmare lo sviluppo, si
penalizzano i settori che, in tutti gli altri paesi, sono il cuore
delle politiche per uscire dalla crisi.
La FLC sarà in campo, insieme alle
famiglie, agli studenti, ai ricercatori, ai precari, a tutti i
lavoratori della conoscenza, a partire dall'occupazione degli USP e USR
il 3 e 4 giugno, con assemblee pubbliche e nei luoghi di lavoro, nei
presidi e nelle occupazioni degli enti di ricerca e delle università,
nella grande manifestazione che si terrà a Roma, il 12 giugno, da
piazza della Repubblica a piazza del Popolo con la CGIL e la FP,
insieme a tutte le lavoratrici e i lavoratori, agli studenti, ai
pensionati che non vogliono che il prezzo della crisi gravi sempre
"tutto sulle nostre spalle"
NON CEDETE... Il significativo
messaggio di una maestra
Abbiamo ricevuto via e-mail questo messaggio:
Sono una docente di scuola primaria, vi scrivo per esortarvi a lottare
e a non lasciarci soli. Le condizioni di lavoro sono durissime e non ci
permettono di dare una completa formazione ai nostri alunni. Ora
vogliono anche toglierci il pane di bocca bloccando i nostri stipendi,
proprio quando ci viene richiesto un impegno al di sopra delle nostre
forze (orario tutto frontale, sostituzioni dei colleghi, sostegno usato
come supplenti,.....) Non cedete....
È un messaggio che non ha bisogno di molti commenti.
All’invito, pressante, di questa maestra abbiamo solo una risposta da
dare: noi siamo con lei nell’impegno quotidiano teso a garantire una
istruzione di qualità alle giovani generazioni e siamo con lei nella
lotta contro le politiche del Governo che invece di migliorare la
scuola la stanno devastando e sviliscono il lavoro dei docenti, del
personale ATA, dei dirigenti.
Non abbiamo alcuna intenzione di cedere.
Prossimo appuntamento: la manifestazione del 12 giugno!