Ancora
una volta la crisi la pagheranno i dipendendti pubblici ma in
particolare quelli dell’Istruzione. I tagli riguardano i miseri
stipendi del personale della scuola, già pesantemente svalutati
dall’Euro, adesso a dargli il definitivo colpo di grazia sarà
soprattutto il blocco per 4 anni degli scatti di anzianità; inoltre i
contratti saranno congelati per tre anni: e poiché, secondo i nuovi
parametri dell’Ipca (indice europeo prezzi), tale aumento sarebbe nel
triennio oltre il 6%, 4 milioni di lavoratori/trici del pubblico
impiego subiranno un taglio salariale tra i 1500 e i 1800 euro. http://www.liboriobutera.com/2010/05/27/ecco-i-tagli-
alla-scuola-massacrati-salari-precari-istruzione-e-alunni-diversamente-abili/
redazione@aetnanet.org
Nella scuola, si aggiunge il blocco per tre anni degli “scatti di
anzianità”, che, sommato al precedente, provoca un furto salariale
medio intorno ai 6000 euro. Per tutti i lavoratori si sposta di un anno
la pensione di anzianità, il pensionamento a 65 anni per le donne verrà
anticipato al 2016 mentre i dipendenti pubblici verranno derubati della
liquidazione, ricevendola non più all’uscita dal lavoro ma diluita in
tre anni.
L’organico di sostegno sarà congelato e non garantirà – nostante la
sentenza della della Corte Costituzionale, che aveva ribadito
l’incostituzionalità della normativa statale sul rapporto
alunni/docenti per gli alunni disabili. Si bloccano quindi per il
2010/2011 le deroghe per i posti di sostegno.
Per quanto riguarda i posti comuni agisce la legge 133/2008 che ha
previsto una riduzione di oltre 130.000 posti nel triennio.
Forse è arrivato il momento di protestare tutti assieme e in massa?
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