L'assessore
provinciale Sabina Kasslatter Mur ha ottenuto, il 19 maggio scorso, dal
Miur l'ok all'applicazione in Alto Adige della riforma delle superiori
a partire dall'anno scolastico 2011/12, con l'unica condizione che i
nuovi diplomi dovranno essere assegnati comunque nell'a. s. 2014/15. In
ogni caso Bolzano alle manchevolezze non deroga anche perché di questo
riordino gelminiano ancora non c'è traccia nella Gazzetta ufficiale, né
la Corte dei conti ancora si è pronunciata, e siccome lo Statuto
speciale consente sei mesi di tempo dalla ufficializzazione perché la
Provincia faccia sua la legge nazionale, l'assessora Ksslatter ha avuto
vittoria su tutto il campo. Un anno in più per spiegare meglio alle
famiglie a cosa vanno incontro i ragazzi nei nuovi ordinamenti e ai
professori di capire bene cosa sta succedendo. Nella Provincia di
Trento invece l'assessore ha proposto alle scuole un orario di 50
minuti, e non di 60, in modo da impiegare i cumuli dei 10 minuti
residui per attività connesse al miglioramento dell'offerta formativa,
compresa la quota per l'insegnamento della cultura e della civiltà
locali. Scendendo oltre lo Stretto, l'Assemblea regionale siciliana ha
approvato, nello stesso giorno, una mozione per rinviare di un anno
l'applicazione della riforma del biennio della secondaria di secondo
grado. Trattandosi di regione a Statuto speciale nulla osterebbe di
attuare quanto a Bolzano si è ottenuto senza colpo ferire, né acidità
complessive. Certamente qualcuno sibila che il Miur farebbe scattare la
clausola di salvaguardia per cui i costi del rinvio non sarebbero più
suoi, mentre si creerebbe una disparità normativa col resto della
Nazione. Tuttavia se fosse così non si capisce perché a Bolzano sia
possibile e a Palermo no. Tranne che sia una semplice esercitazione al
voto, per dire che comunque i nostri deputati ci sono, l'attesa
razionale zampilla ora nell'assunzione da parte dell'Ars delle sue
responsabilità, anche di fronte alla marea di precari in via di
licenziamento, delle famiglie e pure per i professori di ruolo le cui
classi di concorso sono state stravolte.
Pasquale
Almirante
La Sicilia del 16 maggio 2010