Egregi onorevoli firmatari del disegno di legge ” Norme per la
salvaguardia del sistema scolastico in Sicilia e per la rinnovazione
del concorso per dirigenti scolastici” Ho letto la Proposta di
legge: firmata SIRAGUSA ed altri … e mi sono chiesto se questo già
visto ha un senso.
Mi sono chiesto se nel fare la storia del Concorso con le sue
vicissitudini giudiziarie gli onorevoli siciliani abbiano,
chiaramente senza volerlo, dimenticato leggere le otto sentenze
del Consiglio di Stato (quello italiano, come preciserebbe qualcuno)
che recitano:
• alla genericità dei criteri stabiliti dalla
commissione – la quale li ha mutuati dall’art. 11 del bando, con la
sola precisazione di ritenere prevalente il criterio relativo alla
forma espressiva – non hanno fatto seguito né la predisposizione di una
più stringente griglia di sotto-punteggi afferenti ai singoli criteri
né l’indicazione, anche con formula sintetica o meri indicatori
grafici, di non conformità dell’elaborato a tutti o a taluno dei
parametri di valutazione identificati, così da rendere edotto il
concorrente delle ragioni impeditive dell’ammissione alle ulteriori
fasi del concorso, anche ai fini di ogni successiva tutela nei limiti
del sindacato esterno sulla logicità, coerenza, congruità e non
contraddittorietà del giudizio espresso.
• il punteggio numerico di insufficienza attribuito
all’istante (che gli ha precluso l’ammissione agli orali), in quanto
svincolato da ogni possibilità di correlazione con i criteri imposti
dal bando, non soddisfa il principio di trasparenza, che deve
presiedere all’operato della commissione esaminatrice e al quale è, in
definitiva, preordinato l’obbligo di motivazione che, ai sensi
dell’art. 3 della legge n. 241 del 1990, concerne espressamente anche
lo svolgimento dei pubblici concorsi.
• la Sezione, pur concordando con l’Amministrazione
che non esiste in astratto un tempo da considerarsi ragionevole per la
correzione di un elaborato e che l’indicazione del tempo medio non è di
per sé significativa in assoluto, potendo il giudizio negativo o
positivo di una prova scritta emergere con più o meno prontezza
dalla lettura del compito, che viene fatta da soggetti (i commissari
d’esame), che, in virtù della loro competenza specifica, sono chiamati
a selezionare i candidati in un esame di concorso, resta il fatto che
l’operazione di correzione delle prove che la Commissione era chiamata,
nello specifico, a valutare, richiedeva la spendita di un minimo
incomprimibile di tempo (tenuto conto del livello degli argomenti,
della lunghezza dei compiti e della non sempre scorrevolezza della
lettura in ragione della redazione manuale e delle conseguenti
caratteristiche di grafia di ciascuno) da parte dei commissari.
• Ora, è chiaro che, anche data per presupposta
l’esperienza professionale dei commissari, il tempo risultante dal
verbale n. 37 del 4 maggio 2006 di 270 minuti per la correzione di 96
elaborati ( e cioè, in media, meno di tre minuti ad elaborato) pare
eccessivamente ridotto, e tale da ingenerare dubbi sul fatto che la
lettura delle prova scritte sia stata fatta in modo esaustivo, tale da
non suscitare perplessità sul giudizio di non sufficienza espresso
(cfr., nello stesso senso, Cons. St., VI Sez. n. 2421 del 13.5.2005; n.
3368 del 20.6.2006; n. 3666 del 20.6.2006).
• Il ricorso va in conclusione accolto,
Non mi permetto di spiegare agli onorevoli firmatari del disegno di
legge “Norme per la salvaguardia del sistema scolastico in Sicilia e
per la rinnovazione del concorso per dirigenti scolastici” che il
Consiglio di Stato ha voluto dire che i compiti non possono essere
stati corretti, non c’è bisogno che lo spieghi io, ma questo si
afferma nelle otto sentenze del Consiglio di Stato
Come potrei, però, pensare alla malafede degli on.li firmatari
del disegno di legge? I nomi dei firmatari mi dicono che essi sono
persone d’onore e che se solo avessero saputo che non solo il CGA
(quello siciliano, come preciserebbe qualcuno), ma anche il
Consiglio di Stato ha censurato (condannato) l’operato
dell’intera Commissione, affermando, in modo cristallino,
che i compiti non possono essere stati corretti, certamente non
avrebbero mai presentato un disegno di legge disonorevole per la
politica e per la loro stessa conclamata onorabilità; ecco
perché, per evitare che qualcuno possa dubitare della loro onorabilità
e possa pensare anche lontanamente a meschini loro interessi personali,
io mi permetto di informare gli illustri onorevoli
firmatari del disegno di legge che, già, non una, ma parecchie sentenze
e ordinanze del CGA hanno censurato (escluso) la possibilità di una
rilettura e rivalutazione degli elaborati; ricorrezione e rivalutazione
che ritengo, per mera dimenticanza e non per meschini interessi, gli
onorevoli firmatari del disegno di legge , persone d’onore, hanno
riproposto nel loro disegno di legge che, mi permetto di
riportare per una attenta rilettura:
1) coloro che a suo tempo parteciparono alle prove concorsuali,
completandole positivamente, e che prestano attualmente servizio con
funzioni di dirigente scolastico con contratto a tempo indeterminato,
sosterranno un colloquio sull'esperienza maturata;
2) coloro che si trovano utilmente collocati nella medesima
graduatoria sosterranno un colloquio su progetto elaborato su un
argomento scelto tra quelli svolti nel corso di formazione svolto con
esito positivo, allo scopo di confermare la posizione occupata nella
graduatoria;
3) coloro che parteciparono a suo tempo, completandole, alle due
prove scritte, sono ammessi alla un rinnovazione del procedimento
concorsuale, che sarà effettuata attraverso una nuova valutazione degli
elaborati, nonché, per coloro le cui prove saranno ritenute idonee, con
un corso-concorso di durata semestrale e un colloquio selettivo.
Ritengo, ancora, che persone d’onore, quali sono gli onorevoli
firmatari del disegno di legge, non avrebbero mai proposto, come
hanno fatto, nel loro disegno di legge, un semplice colloquio per
cosiddetti vincitori quale accesso al ruolo dirigenziale, se
avessero saputo che i loro compiti, (i compiti dei cosiddetti
vincitori, oggi dirigenti congelati ope legis) non sono stati oggetto
di correzione; anch’essi, uomini d’onore firmatari del disegno di
legge, si sarebbero chiesti: ma allora come sono diventati vincitori?
(e quello che si chiedono i comuni cittadini che non sono onorevoli).
Come sono stati ammessi senza valutazione? (Scusatemi, ma ogni tanto mi
ritorna in mente la domanda: Come sono stati ammessi senza
valutazione? Chissà che voi, onorevoli firmatari non possiate darmi la
risposta!). Allora, onorevoli firmatari del disegno di legge “Norme per
la salvaguardia del sistema scolastico in Sicilia e per la rinnovazione
del concorso per dirigenti scolastici” per evitare che qualcuno possa
pensare che tanto onorevoli non siete e possa pensare ancora che
ci siano meschini intrighi ed interessi alla base della vs
proposta di legge, ma, soprattutto, affinché anche gli altri cittadini
siciliani (quelli della Sicilia come scriverebbe qualcuno) siano
convinti, come lo sono io, che siete persone d’onore, degni, quindi, di
essere onorevoli, ritirate la vostra firma da questo disonorevole
disegno di legge. (“Come sono stati ammessi senza valutazione?
Chissà)
Sono sicuro che gli stessi dirigenti congelati ope legis , che sono
uomini d’onore, vi abbiano già richiesto, con accorati appelli, di
ritirare il vs disegno di legge, per evitare che uno
scongelamento di tal guisa sortisca l’effetto di generare effetti
indesiderati.
Devotamente vostro
Alfredo Pappalardo, cittadino siciliano (della Sicilia, come
preciserebbe qualcuno)